Rimini, giovedì 23 agosto – Lo spazio della MeshAREA TALK Intesa San Paolo B1 ospita lo spettacolo “I cinque linguaggi dell’amore”, curato da Pierluigi Bartolomei, preside della Scuola di Formazione Professionale ELIS.
L’omonimo libro di Gary Chapman e la personale esperienza del preside, nel confronto diretto con gli studenti, hanno suscitato interesse e curiosità.
“Le relazioni sono complicate dall’inevitabile differenza di genere ¬– inizia Bartolomei – Dagli studi neuro-scientifici sappiamo che il cervello è il punto di partenza per spiegare le diversità tra l’uomo e la donna”. Alcune differenze riguardano la fisicità del cervello, che nella donna è inserito in una calotta cranica più piccola, cosa che favorisce la connessione più veloce tra le sinapsi. “Le donne sono sette anni avanti agli uomini – continua Bartolomei – perché i loro due emisferi comunicano incessantemente, mentre il cervello dell’uomo è diverso: ci mette più tempo per fare le sinapsi”.
Bartolomei continua spiegando le molteplici parti del cervello (corteccia, amigdala, ipotalamo, corpo calloso …), ognuna con delle specifiche caratteristiche, le quali contribuiscono a complicare la comunicazione tra i due sessi. Infatti “l’uomo vuole degli obiettivi chiari – esemplifica Bartolomei – mentre la donna vorrebbe che lui anticipasse i suoi desideri”.
“Nel periodo dell’innamoramento, che dura al massimo 18 mesi – dice Bartolomei, richiamando Chapman – non si vedono quelle differenze che poi, dopo sposati, sembrano delle montagne insormontabili. L’Amore con la A maiuscola – aggiunge – significa amare anche i pregi e difetti dell’altro. Quel naso un po’ storto, il corpo imperfetto costituiscono una persona unica e insostituibile”. Ognuno di noi ha un serbatoio d’amore: più è pieno e più saremo capaci di rendere l’altro felice. “Per riempire il serbatoio è necessario parlare il linguaggio dell’amore dell’altro – spiega Bartolomei – affinché si senta veramente amato”.
I linguaggi dell’amore sono momenti speciali, parole di rassicurazione, doni, gesti di servizio e contatto fisico, ognuno di essi implica comportamenti diversi: essere presenti per l’altro, portare dei regali oppure aiutarsi con gesti concreti in modo da dimostrare il proprio amore.
“La felicità sta nella stessa persona che si rinnova – conclude Bartolomei – non serve a niente cambiare uomo o donna, perché le differenze ci sono, non si modificano, ma se riscopri l’altro e lo ami, parlando il suo linguaggio d’amore, allora riesci anche a scoprire te stesso”.
(S.M.)