IL CANTICO DI MADDALENA

Press Meeting

A sorpresa (è una prima nazionale, ma non veniva dato come uno degli eventi più affollati del Meeting – domani sera ci sarà una replica) subito esauriti i 750 posti della sala Neri per la proiezione in anteprima del film di Mauro Campiotti “Il cantico di Maddalena” (Italia 2011) sulla vita della fondatrice della congregazione delle Adoratrici Perpetue Caterina Sordini, presenti in sala gli attori Silvia Ferretti, Pietro Sarubbi, Elisabetta Pellini ed Emanuele Vezzoli.
Nata a Porto Santo Stefano (Grosseto) nel 1770, divenuta suora francescana dopo la rinuncia al mondo della nobiltà e a imminenti prospettive di matrimonio, suor Maddalena ebbe in convento la visione di Gesù Eucaristia circondato da angeli in tunica bianca e scapolare rosso. Il Signore le rivelava di averla scelta per istituire – come poi avvenne – l’opera delle Adoratrici Perpetue che giorno e notte avrebbero dovuto offrire la loro adorazione per riparare le ingratitudini degli uomini chiedendo grazie e aiuti alla divina provvidenza.
Particolarmente significative tra tanti eventi straordinari nel corso della sua vita, le premonizioni sulle sofferenze imminenti che la Chiesa avrebbe subito in quei primissimi anni dell’Ottocento, quando il vento giacobino e il potere napoleonico portarono in Italia a violenze verso i religiosi, le chiese, i conventi, le istituzioni religiose fino alla prigionia dello stesso Papa Pio VII.
Anche il suo monastero venne poi occupato dai napoleonici, i beni confiscati e le suore costrette a disperdersi cercando, come la stessa suor Maddalena, ospitalità di famiglie in città vicine e lontane e attendendo nella preghiera la liberazione della Chiesa dalle forze del male. Finita la parabola napoleonica, una volta ritornata in monastero la congregazione di suor Maddalena rifiorì e il carisma si diffuse nel mondo. Ad oggi si contano più di novanta monasteri tra Europa, America e Africa. Il 3 maggio 2008 la fondatrice delle Adoratrici è stata proclamata beata.
Il film, seguito dal pubblico con grande attenzione nonostante l’affollamento della sala è stato introdotto da Campiotti e da Pedro Sarubbi, che presentando il cast hanno rimarcato la genesi del film, nato dall’incontro con le suore della congregazione e girato (per la prima volta al mondo) in clausura grazie a non pochi permessi straordinari.

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