Nella sala A3, gremita di persone fin da mezz’ora prima dell’orario previsto per l’appuntamento (tanto che è stato predisposto anche il collegamento di altre sale), si è tenuto l’incontro “I riformisti”, con Roberto Formigoni e Francesco Rutelli. Un confronto aperto, in un clima cordiale e costruttivo, senza nascondere, all’occorrenza, accenti e anche valutazioni diverse. Si è trattato, come ha evidenziato in conclusione Raffaello Vignali, Presidente CdO, di una positiva esemplificazione dell’affermazione per cui “la politica è l’arte del compromesso”, nel senso giusto e nobile del termine (la formulazione è del Cardinale Ratzinger); Vignali ha aggiunto la segnalazione di un’attesa: “Ci aspettiamo che le parole di questa sera diventino cose”.
Nell’introduzione, Vignali aveva richiamato alcuni passaggi fondamentali del discorso di don Giussani ad Assago all’Assemblea della DC lombarda (“il nostro manifesto sociale e politico”) e quindi interpellato i due ospiti sul riformismo e sul suo legame con la sussidiarietà.
“Credo che oggi una politica sia riformista”, ha risposto il Presidente della Regione Lombardia, “quando si pone come obiettivo quello di realizzare la sussidiarietà; quando sa mettersi in sintonia con la creatività e l’effervescenza sociale. Non è un’esclusiva di nessun schieramento: ci sono nel nostro Paese tradizioni diverse di riformismo di cui si deve accogliere il contributo”.
Dopo aver ringraziato per l’accoglienza e l’occasione rappresentata dalla giornata al Meeting, il Presidente della Margherita ha formulato la sua risposta: “Il riformismo è una capacità di azione politica e di governo, di dare risposta ai problemi. E’ un modo ‘altro’ di intendere la politica rispetto all’ideologia della rivoluzione violenta. È espressione di un’idea mite che mette la persona al centro dell’impegno politico”.
La seconda domanda di Vignali ha preso lo spunto dalla presentazione, che avverrà domani, di un patto per il futuro del Paese proposto dall’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. Come è possibile percorrere e proseguire questa strada?
I relatori hanno concordato sulla necessità di un lavoro comune su alcuni temi e questioni: sussidiarietà, famiglia, fisco… Anche senza mettere in discussione il sistema bipolare, ha detto Formigoni, “non mi sembra un’eresia mettere in discussione il modo in cui il bipolarismo funziona, spesso delegittimandosi a vicenda, per cui ho parlato di un ‘bipolarismo di guerra’”. Dal canto suo Rutelli ha usato l’espressione: “bipolarismo un po’ inguaiato” e, citando Vittorio Foa, ha affermato che è possibile litigare su questioni più contingenti e cercare l’intesa su altri livelli.
Il confronto sollecitato da Raffaello Vignali è proseguito poi su vari temi: scuola e ricerca; famiglia, welfare e sistema fiscale; sviluppo, economia e tasse; Europa.
Sul tema della scuola, Rutelli ha affermato: “Tra le cose da fare insieme, credo che ci sia da chiudere una certa polemica, perché dal 2000 c’è una legge che chiarisce che sono scuole pubbliche sia quelle statali che le paritarie”. Investire sul capitale umano, ha rimarcato Formigoni, non ha solo un valore etico, è anche economicamente vantaggioso; ed ha sottolineato che il sistema dei voucher introduce una sana concorrenza in grado di migliorare anche la scuola pubblica.
A conclusione dei suoi interventi, il Presidente della Lombardia ha rivolto a Rutelli “un apprezzamento molto forte e cordialissimo per il modo in cui è venuto al Meeting, per la dignità e la forza con cui ha espresso le sue ragioni, su molte delle quali l’accordo è importante e il dialogo può proseguire” e anche per l’apprezzamento manifestato per l’intervento di don Carron al Meeting 2005.
V.C.
Rimini, 24 agosto 2005