Highway 61

Press Meeting

“I want you rock” è lo spettacolo proposto al pubblico del Meeting per l’amicizia fra i popoli nell’area Piscine Ovest Edison alle 22.00. Protagonisti sono gli Highway, un giovane e brillante gruppo abruzzese formato da Marco Pacifico e Sara Massimi alle voci, Stefano Pasquali e Andrea Lops alle chitarre, Fabrizio Liberatore al basso, Fabio Sclocco alla batteria, Luca del Monaco alla tastiera, Stefano Marinucci all’armonica e Daniele di Girolamo staff tecnico e produzione multimediale.
Ciò che caratterizza la band è il desiderio di raccontare l’umano. L’esperienza maturata nell’andare a fondo della loro passione musicale li ha portati a conoscere Johnny Cash, cantautore e uomo unico nel suo genere. Lo spettacolo è stato un tributo a questo personaggio. Attraverso musica, immagini e parole di vita, la band ha voluto far capire agli spettatori l’urgenza che li accomuna a Cash, la sete di una risposta che soddisfi realmente la domanda di senso che ha animato e anima tuttora la storia del rock.
Johnny Cash nasce nel ’32 nella periferia di Kingsland in una famiglia poverissima, la madre è capace di comunicargli un forte sentimento religioso, ma l’accidentale morte del fratello (di cui si sentì sempre responsabile) e la passione per la musica lo portano a un netto contrasto col padre. Nasce così nell’artista un forte senso di solitudine e di tristezza, destinati a segnare profondamente il corso della sua vita. La sua fortuna di cantautore inizia sotto le armi, dove prende forma in lui il desiderio di adattare musicalmente i salmi che aveva sentito cantare dalla madre quando era bambino. L’enorme e improvviso successo lo portano a perdersi negli eccessi della droga, male che lo farà arrestare e incarcerare. Scontata la pena Johnny decide di ricominciare, e lo fa tenendo un concerto proprio nella prigione di Folsom in California, luogo della sua detenzione, come a voler dire “Riparto da me stesso”.
“I want you rock” ci conduce alla scoperta di ciò che è essenziale per un uomo che era riuscito ad avere tutto eppure dice “Tu potresti averlo tutto, il mio impero di fango”. Un uomo che è ripartito e che diceva “Se potessi ricominciare, un milione di chilometri di distanza, vorrei seguire il mio cuore, vorrei trovare un modo”.
Gli Highway 61 hanno energicamente proposto un percorso di canzoni e letture del cantautore americano scomparso nel 2003. Lo spettacolo correlato da immagini video ha coinvolto il vasto pubblico in un viaggio virtuale dentro la vita di Cash riuscendo pienamente a rendere presente la sua malinconia e il suo desiderio di avere un luogo di pace per sé che troverà in Jude, amica e moglie, e tornando alla fede in Gesù. Il gruppo ha riproposto egregiamente canzoni come “Rusty cage” e “Sixteen Tons”, “Solitary Man” in cui Cash racconta il suo smarrimento, “Ring of Fire” che segna l’inizio degli abusi di droga e sesso, e poi ancora “Hey Porter”, “Sam Hall” e molte ancora.
“Nella vita non contano gli errori fatti, ma conta realizzarsi senza mai arrendersi. Bisogna poter guardare a qualcosa che ci liberi dal nostro male” dice Marco Pacifico salutando il pubblico. “Senza quel Volto non possiamo essere liberi e cercheremo, come ha fatto Johnny, infiniti modi per riempire il nostro vuoto che altro non è che la mancanza di un significato e una direzione”.

(V.L.)

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