Rimini, 18 agosto – Può l’esperienza religiosa, oggi, in un tempo di conflitto, divenire ponte per un dialogo e un incontro tra popoli e culture oggi? La risposta è innanzitutto qualcosa che avviene con Guardo il cielo azzurrissimo. Cercando il volto del Mistero, incontro-concerto a cura di Wakako Saito e Marina Valmaggi, in programma lunedì 19 agosto alle 21.45, nell’Arena Percorsi A2.
Alla radice dell’incontro c’è una domanda: può il mistero a cui l’uomo di ogni tempo e cultura anela affacciarsi nella vita dell’uomo e rendersi incontrabile?
Sul tema rifletteranno la professoressa Wakako Saito e la musicista Marina Valmaggi, in un reciproco confronto sulle loro rispettive esperienze religiose – buddhista e cristiana, accompagnate da artisti italiani e giapponesi.
Il punto di partenza di questo viaggio è rintracciato innanzitutto in ciò che accomuna ogni essere umano e che trapassa le epoche e le culture: la domanda dell’uomo di compimento, di bene, di conoscenza. Tutto ciò è espresso nel rapporto con Chi a questa domanda può rispondere, quel “Mistero senza volto” comune ad ogni esperienza religiosa.
Di questo “”senso religioso”, all’origine dell’ispirazione artistica di tutti i tempi, sarà offerta espressione attraverso l’esecuzione di brani appartenenti alla tradizione giapponese da parte del tenore Nao Mashio e dell’Ensemble In Canticis, oltre che brani di Angelo Casali e di Zoltan Kòdaly.
La tradizione cristiana tuttavia trasmette attraverso la Storia l’esperienza di un ribaltamento completo di questa prospettiva: il Mistero senza volto si è fatto vicino, rispondendo alla ricerca dell’uomo, fino ad affiancarglisi nelle pieghe della vita. Di questa novità l’incontro-concerto toccherà diverse testimonianze: dalla storia di Takashi Nagai, medico giapponese cui la fede ha permesso di vivere il dramma di Nagasaki e di riscoprire in modo ancora più profondo la propria cultura originaria, alla musica di Beethoven, con il suo grandioso Inno al Creatore. Fino a Veronica, colei che questo Volto del Mistero ha potuto guardare e imprimere per sempre nella storia.
(T.G.)
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