C’era un pezzo di Motondiale oggi al Meeting di Rimini per raccontare la vita delle due ruote, dentro e fuori dalla pista. Sul palco della sala A1 della Fiera sono saliti, infatti, Marco Melandri, pilota del team Honda Gresini (classe MotoGp), Marco Simoncelli, pilota del team Metis Gilera (classe 250), Fausto Gresini, team manager Honda Gresini (classe MotoGp) e Paride Andreoli, segretario di Stato per il Turismo e lo Sport, le Telecomunicazioni, i Trasporti e la Cooperazione Economica della Repubblica di San Marino. A moderare l’incontro il conduttore di Moto Club (Rete 8VGA) Pasquale Adorante e il giornalista Marco Masetti.
L’ospite più atteso era Marco Melandri, reduce da un’ernia che gli ha impedito di correre nell’ultimo Gran Premio di Brno, in Repubblica Ceca: “Va un pochino meglio – ha rassicurato Melandri – Spero di essere a posto per Misano. Ci tengo particolarmente a lottare per il podio in una gara così importante per me e per la squadra”. Ma un pilota non ha mai paura di farsi male mentre corre? “Io ogni tanto ci penso – ha svelato Melandri – Ma ci si convive, fa parte del gioco. Chi dice di non avere paura, comunque, dice una cosa non vera”. Il centauro ravennate ha raccontato poi alla platea come sono i rapporti umani nel grande circo del Motomondiale: “Il paddock è come un piccolo paese, dove valgono i valori della vita comune. Credo siano fondamentali la sincerità e la lealtà per mantenere buoni rapporti. Poi ovviamente ognuno deve fare la sua strada”. Un mondo di professionisti sempre a caccia di talenti, spesso giovanissimi: “Io ho iniziato solo per divertimento – ha proseguito Melandri – Purtroppo però i genitori oggi non vedono più questo sport come un divertimento: far cominciare presto i ragazzini è diventata una moda. L’età migliore per imparare ad andare in moto è prima dei 10 anni, ma non deve essere una forzatura”.
Marco Simoncelli, al suo quinto anno nel Motomondiale, ha raccontato le sue emozioni prima della gara: “Ti passano tante cose per la testa in quel momento; un misto di emozioni, senti addosso la pressione di tutti i giorni di lavoro precedenti. Devi fare bene per forza, anche se la moto non è a posto. Ma quando scatta il verde, la tensione scende e si trasforma in carica”. E quando si cade in pista, cosa si prova? “Ti girano… – ha risposto Simoncelli – Uno che va in moto sa che può cadere e farsi male. Ma tu pensi a fare la curva più forte che puoi. Al farsi male ci pensi solo quando sei caduto”.
Fausto Gresini, due volte campione del mondo della classe 125 (1985 e 1987), oggi è il team manager di una squadra Honda che porta anche il suo nome: “Ho il vantaggio e lo svantaggio di essere un grande appassionato – ha affermato Gresini – Le moto sono tutta la mia vita. Ho iniziato a correre a 17 anni e poi sono diventato anche team manager. Oggi l’organizzazione di una squadra di MotoGp è molto complessa, ci vogliono tante persone. È un lavoro che ti occupa tutti i giorni, dodici mesi l’anno. Ma è bello, perché faccio un mestiere che mi piace. Noi cerchiamo sempre di fare un buon lavoro, sapendo comunque che il pilota è il bene più importante di una squadra”. Tanti ricordi insomma nella valigia di Fausto Gresini: “Sono tutti belli, anche quelli brutti – ha spiegato il due volte iridato – Anche dalle brutte esperienze bisogna cogliere qualcosa di buono, per non sbagliare più in futuro”.
Il prossimo weekend (1 e 2 settembre) si correrà sul circuito di Misano il Gran Premio Cinzano di San Marino e della Riviera di Rimini: “Abbiamo raggiunto un traguardo importante, è la fine di un’avventura iniziata nel 2002 – ha spiegato Paride Andreoli – San Marino, insieme alla Provincia di Rimini, è riuscita ad ottenere un contratto quinquennale per questa gara”.
M. Cap.
Rimini, 23 agosto 2007