Giovani in cerca di lavoro, imprenditori in cerca di giovani

Press Meeting

Rimini, 22 agosto 2015 – Continuano nello stand di Federlegno (Pad. C1) gli appuntamenti quotidiani di “Un caffè con…”. Serie d’incontri e dibatti dedicati all’universo giovanile e ai suoi problemi. Primi tra tutti studio, formazione professionale, ingresso nel mondo del lavoro, lotta alla disoccupazione. Al centro del dibattito di questo pomeriggio il rapporto tra scuola e mercato del lavoro, affrontato attraverso le testimonianze di due imprenditori del mobile, i titolari di “Panguaneta”, Nicoletta Azzi e di “Meridiani”, Renato Crosti. A confrontarsi con loro, il vicepresidente della commissione lavoro della Camera, Luigi Bobba.
A introdurre i relatori e moderare la discussione, il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini. Proprio Vittadini ha subito evidenziato la concretezza del tema e della discussione: “Oggi in un editoriale di un grande giornale si sottolinea che il Meeting di quest’anno si caratterizza per la ricerca di nuove idee da usare in un mondo profondamente cambiato. Ma più che alle idee, bisogna guardare ai fatti. Alle esperienze di chi ha già trovato risposte al nuovo e che ci arrivano con tutta la forza e la provocazione della realtà”.
Le esperienze imprenditoriali di Nicoletta Azzi e Renato Crosti possono esserne esempi. “La mia è un’azienda familiare arrivata alla seconda generazione e stiamo cominciando il passaggio alla terza. Nonostante la crisi siamo riusciti a continuare a crescere. In vent’anni siamo passati da 20 milioni di euro di fatturato a 55 – ha spiegato la titolare di “Panguaneta” – facciamo un prodotto particolare, pannelli in pioppo italiano per mobilie da caravan o barche. L’80 per cento è export e finisce in Usa, Giappone, Francia Germania”. La ricetta del successo è innovazione, ricerca costante, soprattutto “amore per il proprio lavoro, inserire giovani in azienda e considerare le persone come il patrimonio più importante delle aziende”.
Da Crosti arrivano invece indicazioni chiare per i giovani: “Non sempre una laurea è la strada giusta per trovare un’occupazione. Formarsi in modo avanzato nelle professioni del settore legno, opportunità che il polo formativo arredo legno offre già con successo a tanti ragazzi, significa trovare il modo di realizzarsi e garantisce occupazioni di prospettiva e ben retribuite”. “Nella mia azienda ci sono 80 addetti – aggiunge Crosti – quando ho iniziato nel ‘61 eravamo in quattro, oggi esportiamo in 58 Paesi”. Il segreto è semplice: “La cultura non sta solo nei libri, sta anche nel lavoro. In un’impresa non basta un buon titolare, i risultati arrivano perché c’è un impegno collettivo di tutte le persone”.
Luigi Bobba sposta la su attenzione su scuola, mercato del lavoro, jobs act e generazione “Not in Education, Employment or Training” (Neet): giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, non lavorano o nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. Un esercito di oltre due milioni di ragazzi. “Il jobs act rilancia i contratti di apprendistato e l’alternanza scuola lavoro. Non possiamo considerare di serie b questo tipo d’istruzione. In paesi dove i percorsi scuola-lavoro funzionano, i dati su abbandono scolastico e disoccupazione giovanile sono molto più bassi rispetto all’Italia. Dobbiamo offrire a tutti, in particolare ai Neet il diritto all’orientamento scolastico e lavorativo. Non possiamo lasciare soli i giovani di fronte alla scelta di cosa studiare o dove e come collocare i loro talenti, abilità e competenze. Per farlo è necessario un rapporto stretto di collaborazione tra agenzie educative e mondo dell’impresa”.

(C.B.)

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