In un ambiente allegro (in perfetta consonanza con il tema) di appassionati e addetti ai lavori il Meeting ritorna per il secondo anno al tema del gioco per presentare i risultati della seconda fase di un progetto triennale di ricerca su comunicazione e gioco responsabile. L’incontro, quasi una tavola rotonda, si è svolto in sala Mimosa B6 in collaborazione con Federazione Sistema Gioco Italia-Confindustria. Hanno partecipato Giovanni Emilio Maggi, vicepresidente Sistema Gioco Italia-Confindustria; Marco Pedroni, assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Bergamo e Giancarlo Rovati, docente di Sociologia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha portato un saluto Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati: “Nessun incontro al Meeting è un incontro informale. Anche questa attività, di cui si è occupata in questo anno la Camera, richiede la responsabilità dell’azienda che ha una funzione sociale e che deve porre al centro la persona per evitare che i soggetti a rischio siano lasciati soli. Il punto centrale è l’educazione”.
Il giornalista Sergio Luciano ha introdotto i relatori dando la parola a Giovanni Emilio Maggi, che ha presentato alcuni numeri dell’attività di gioco: nel 2011 ci sono stati 18,4 miliardi di raccolta netta dei quali 8,7 sono andati allo Stato come gettito fiscale. L’industria dei giochi comprende 5.800 imprese che hanno dato vita a una federazione, associata alla Confindustria, con oltre 140mila punti di vendita e che occupa circa centomila lavoratori. Un vanto: “Diverse imprese straniere sono venute in Italia perché da noi c’è una regolamentazione tra le migliori”. La Federazione, pur giovane (è nata lo scorso anno), ha già raggiunto due obiettivi: lavorando sulla comunicazione, ha elaborato un codice di autoregolamentazione per gli spot e ha raggiunto un accordo con l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, per le linee di sviluppo del gioco sul territorio. “La filosofia del sistema gioco si basa sulla responsabilità sociale: promuove un gioco legale, moderato e responsabile a tutela dei consumatori con la prevenzione del gioco eccessivo”.
Il secondo relatore Marco Pedroni illustra con dovizia di particolari i risultati della ricerca del secondo anno, che ha coinvolto studenti universitari tra i 18 e 27 anni, mettendo in risalto in particolare che il gioco è un terreno ambivalente con aspetti positivi e negativi strettamente connessi e facilmente scambiabili. Un altro punto che emerge è il ruolo dello Stato, visto come Giano bifronte: “Da un parte incita alla moderazione, ma dall’altra fornisce gli strumenti del gioco e spinge a giocare per avere introiti fiscali”. Diviene così importante la presenza di adulti con la funzione educativa a tutela dei minori.
Delle prospettive future parla Giancarlo Rovati. In sintesi si può dire che per il domani alle imprese che “producono” gioco sono richieste più trasparenza, più tutela dei cittadini a rischio di eccessi e, soprattutto, più comunicazione responsabile.
(A.B.)
Rimini, 21 agosto 2012