EXPO: il mondo si incontra in Italia

Press Meeting

Il punto della situazione, inclusa la descrizione delle tappe già raggiunte dalla macchina organizzativa di Expo 2015, da maggio a ottobre, è stato fatto oggi alle 15, nel corso del convegno in Sala A3 dal titolo “Expo: il mondo si incontra in Italia”. I sei relatori sono stati introdotti dal giornalista di SkyTg 24 Vittorio Eboli. Anzitutto Giuseppe Sala, commissario unico dell’Esposizione universale di Milano. Con lui, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Torino (oltre che presidente di Anci) Piero Fassino, Marco Borghesi, amministratore delegato di Soremartec-Gruppo Ferrero, il commissario straordinario dell’Enit Cristiano Radaelli, nonché il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. In apertura dei lavori è intervenuto il segretario di Stato per il turismo della Repubblica di San Marino, Teodoro Lonernini.
“Il modello di riferimento per il reclutamento dei volontari di Expo 2015 – afferma Sala – è proprio quello imparato qui al Meeting”. Saranno infatti diecimila i volontari impegnati in Expo, 450 ogni due settimane. Ben 55 paesi sui 147 invitati avranno un loro padiglione espositivo, mentre gli altri verranno raggruppati (anche questo criterio è mutuato dal Meeting) secondo il settore agroalimentare di riferimento. Ad oggi sono stati venduti cinque milioni di biglietti, di cui un milione solo in Cina, a testimoniare che Expo sarà “un incontro di popoli e di culture in cui l’Italia avrà modo di farsi conoscere”.
Borghesi, in rappresentanza del gruppo Ferrero, official partner di Expo, ha tracciato le linee guida della presenza della multinazionale: “Responsabilità sociale, qualità dei prodotti, alimentazione connessa a stili di vita attiva, affidata al progetto Kinder + sport, a focus e convegni tematici”. Verranno anche presentate le iniziative agricole di Ferrero, che per ottimizzare gli approvvigionamenti ha avviato coltivazioni in tutto il mondo, favorendo l’impiego di manodopera locale.
Eboli passa poi la parola a Maroni, invitandolo a descrivere le azioni strategiche della regione Lombardia. Alcune sono immediate. “In primo luogo il contrasto alla contraffazione dei prodotti italiani, mediante la sottoscrizione di un documento da parte di tutti i paesi espositori, che vede Coldiretti come partner operativo”. Il presidente lombardo cita poi la realizzazione di infrastrutture strategiche, dalla bretella autostradale Brebemi alla Pedemontana, dall’alta velocità con Torino e Roma al potenziamento del trasporto regionale ferroviario. Altrettanto importanti sono il potenziamento dei servizi sanitari di pronto intervento (“anche per scongiurare il pericolo di diffusione di malattie infettive”) e la promozione turistica dei territori lombardi in collaborazione con i sindaci.
Il presidente della Lombardia passa poi al dopo-Expo. È già stato programmato il riutilizzo degli spazi fieristici, per il quale è stato indetto un bando da 315 milioni di euro che scade nel 2014 e che consentirà ai concorrenti l’utilizzo degli spazi e delle aree urbane già da metà 2016. “Inoltre – aggiunge Maroni – è già previsto un investimento di 24 milioni di euro come contributo ai datori di lavoro finalizzato alla formazione e all’assunzione del personale impiegato come volontario”.
Anche Radaelli condivide la necessità degli interventi post-esposizione citati da Maroni. “Oltre al rafforzamento dell’immagine italiana nel mondo – annota – occorre cogliere l’occasione dell’Expo per attuare il piano strategico complessivo, già formulato da Enit, che favorisca e renda stabile un flusso turistico da Milano almeno alle regioni adiacenti”. Alcune regioni hanno già formulato una propria offerta turistica rivolta ai venti milioni di visitatori stimati, altre seguiranno.
Fassino, a nome di Anci, ha esposto il lavoro dell’associazione sul fronte della promozione del marchio e del programma di Expo. Gli interlocutori sono i comuni italiani con più di diecimila abitanti, che verranno coinvolti nella realizzazione di eventi e festival dedicati alla grande esposizione milanese. Anche nella sua Torino sono pronte numerose presentazioni da inserire all’interno di megaeventi pubblici, “dall’ostensione della Sindone al Salone del gusto, dal Congresso europeo dello Sport al raduno dei referenti dei mille siti Unesco nel mondo”.
Anche Gnassi racconta il coinvolgimento dei comuni dell’Emilia Romagna attraverso le iniziative previste sull’asse Rimini-Milano, ovvero la via Emilia. Lungo tale percorso (che si potrà percorrere in circa due ore) i turisti verranno attratti dalle numerose eccellenze enogastronomiche, culturali, artistiche e museali presenti. Rimini si presenta naturalmente come la stazione finale del tour, vista la sua ottima offerta ricettiva.
Una constatazione corale, espressa da Sala ma anticipata tra le righe da tutti i relatori, riguarda l’esperienza di collaborazione fattiva tra i vari partner della manifestazione, sia istituzionali sia commerciali. Altrettanto condiviso l’appello a fare di Expo “un fatto di talenti, non un fatto di tangenti” e a cogliere l’occasione per mettere le basi di uno sviluppo economico duraturo.
(A.C., G.G.)

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