La tavola rotonda “Energia per il bene dell’uomo” è stata organizzata dal Meeting per l’Amicizia fra i Popoli in collaborazione con l’associazione Euresis.
I relatori presenti sono il prof. Renato Angelo Ricci presidente onorario della Società Italina di Fisica; il prof. Carlo Rubbia, Presidente dell’ENEA; il ministro Antonio Marzano, titolare del dicastero delle Attività Produttive e l’ing. Rita Caroselli direttore di Assoliquidi.
L’incontro, introdotto da Paolo Cappelletti, Direttore Ricerca e Sviluppo della STMicroelectronics ha messo a tema il problema energetico come fattore di sviluppo del nostro Paese in sintonia con quanto indicato dal Papa in un recente intervento: “le frustrazioni alle quali è soggetto l’uomo d’oggi a causa del consumo eccessivo da una parte e dalla crisi energetica dall’altra, possono essere risolte solamente se si riconosce che l’energia quale che sia la sua forma ed origine, deve cooperare al bene dell’uomo”.
Il prof. Ricci ha illustrato la situazione energetica italiana che risulta preoccupante per la dipendenza del nostro paese dall’importazione di combustibile ed energia elettrica ( pari all’80%) e in particolare dal petrolio e dai suoi derivati (per più dei 2/3 dell’energia). Ha evidenziato la situazione confusa in cui il nostro Paese versa e la necessità di garantire l’approvvigionamento energetico mediante l’utilizzo di tutte le fonti disponibili e lo sviluppo della ricerca scientifica per migliorare la tecnologia in questo settore al fine di garantire il minor impatto sull’ambiente.
Il prof. Rubbia ha evidenziato che questo settore è in rapida evoluzione per la crescita mondiale della domanda di energia elettrica correlata strettamente all’aumento del PIL e alle maggiori esigenze dei Paesi in via di sviluppo; per l’aumento dei costi di approvvigionamento dell’energia dovuto alla crescente diminuzione del numero dei paesi produttori e alla progressiva rarefazione delle risorse naturali; infine per la crescente insorgenza di significativi cambiamenti climatici (il settore energetico contribuisce per il 95% delle emissioni di anidride carbonica responsabile dell’effetto serra).
È quindi necessario introdurre determinazioni politiche correttive che servano a mitigare gli effetti secondari e nocivi della produzione energetica sulla società. I Paesi europei sono interdipendenti sia dal punto di vista ambientale che da quello del mercato energetico ma la politica energetica comunitaria è oggi caratterizzata da una estrema debolezza e si limita all’armonizzazione delle regolamentazioni delle politiche ambientali o della tassazione. Per sostenere lo sviluppo delle nuove fonti di energia i finanziamenti pubblici devono agire come “start-up money” al fine di creare un circolo virtuoso nel quale l’investimento aumenta la produzione e a sua volta la produzione riduce ulteriormente i costi ripagando gli investimenti e creando profitto. È quindi necessario individuare una strategia a lungo termine, basata sull’uso di tecnologie avanzate ed innovative, che assicurino l’integrazione delle politiche energetiche, economiche ed ambientali.
Al fine di assicurare nel 21mo secolo la qualità della vita, è necessario modernizzare le infrastrutture, aumentare le risorse energetiche, accelerare la protezione e il miglioramento ambientale e l’approvvigionamento attraverso una forte valorizzazione sia delle risorse naturali indigene che delle competenze umane disponibili.
La pressione fiscale italiana sul consumo energetico è considerevolmente più alta della media europea. Una frazione più apprezzabile del considerevole gettito fiscale dovrebbe essere reinvestita in attività capaci di migliorare la qualità dell’approvvigionamento energetico del Paese. Se ad esempio solo l’1% fosse indirizzato alla ricerca innovativa nel capo delle energie rinnovabili, questo equivarrebbe a moltiplicare per dieci gli investimenti produttivi nel settore. Rubbia ha proposto quindi di definire un numero limitato di settori prioritari, nei quali potenziare fortemente il ruolo della ricerca e sviluppo nel quadro di una problematica sia nazionale che mondiale per uno sviluppo sostenibile. Il caso dello sviluppo del solare termodinamico rappresenta per il nostro Paese un’opportunità che rischia di venire compromessa dai tagli introdotti sui fondi già stanziati per legge.
Il Ministro Marzano ha espresso la sua condivisione del titolo del Meeting, che introduce un affronto positivo e ottimistico della realtà: l’energia è un bene per l’uomo perché gli permette condizioni di vita migliori. Il Ministro ha espresso soddisfazione per quest’iniziativa che ripropone questo problema dal punto di vista culturale.
Il governo ha di recente approvato una legge di riforma del settore energetico che garantisce la sicurezza negli approvvigionamenti, l’incremento della produzione energetica nazionale con la costruzione di nuovi impianti nel rispetto dell’ambiente, la costruzione di reti di interconnessioni con l’estero, l’aumento della concorrenza nel settore con la creazione di una borsa elettrica, la valorizzazione delle fonti rinnovabili e il potenziamento del risparmio energetico. Sono state effettuate campagne promozionali per l’uso intelligente dell’energia e l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico.
Infine Marzano ha espresso la sua personale disponibilità a riaprire il dibattito sull’energia nucleare e a partecipare allo sviluppo della ricerca in questo settore; ha proposto che le spese pubbliche per la ricerca non siano considerate all’interno del debito pubblico e quindi del patto di stabilità e l’eliminazione dell’IRAP per il costo del lavoro dei ricercatori al fine di favorirne l’assunzione da parte delle imprese.
Il breve contributo dell’ing. Rita Caroselli ha illustrato il ruolo del GPL in un ottica di differenziazione delle fonti energetiche in cui l’Italia ha un ruolo di leadership.
G. V.
Rimini, 22 agosto 2004