Rimini, 23 agosto – La presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Emilia Guarnieri, l’ha definita una «storia di persone impegnate a ricostruire pezzi di città, di società, di relazioni. Che bellezza vedere queste realtà locali impegnate in una gara di stima e condivisione!», ha aggiunto nel saluto di apertura.
Sono forze attive, amministratori, imprese, associazioni, università, che a distanza di tre anni dal sisma nelle Marche si sono incontrati al Meeting nell’incontro “Dopo la tragedia, tra innovazione e ripartenza”, Arena Cdo for Innovation D3. Un incontro per non piangersi addosso, ma per fare il punto sulle cose realizzate e le tante cose da fare, insieme.
L’assessore per lavoro, istruzione, università, formazione della Regione Marche, Loretta Bravi in rappresentanza del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha detto che «l’amministrazione in questi mesi è stata a fianco dei sindaci e degli imprenditori impegnati nelle opere di rinascita e ricostruzione di strutture pubbliche, scuole, servizi sanitari, del tessuto di imprese nelle aree più interne».
È seguito l’intervento di Pietro Marcolini, presidente ISTAO (Istituto Adriano Olivetti) per la gestione dell’economia e delle aziende di Ancona, incaricato del progetto. due sono le priorità per le Marche: il coordinamento e la realizzazione dei “pilastri di sviluppo”, 135 progetti per un miliardo e 700 milioni di euro; il potenziamento dei progetti europei con la nuova programmazione 2021/27.
Il Rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, ha sottolineato l’impegno dell’ateneo in questi mesi difficili: «L’attività accademica non è stata sospesa, nonostante gli ingenti danni strutturali (oltre il 75 per cento della superficie) che ha subito l’università. Sottolineo la richiesta al governo di interessarsi del futuro di questa istituzione culturale che rappresenta un punto di riferimento ed è motore di opportunità per i giovani laureati».
Luigi Passaretti, del progetto “Cittadella delle Attività Produttive”, presidente di CNA Ascoli Piceno, ha evidenziato «la dinamicità innescata nel centro dove sono sorte alcune attività commerciali: bar, macellerie, negozi, ristoranti. Gli imprenditori nella difficoltà hanno scoperto un nuovo modo di fare impresa, manca però una strategia per rilanciare il turismo che in quest’area è sempre stato fiorente fonte di reddito per le strutture ricettive che ora sono carenti».
Camera di Commercio e Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia, una banca portatrice di interessi e opportunità, lavorano per la Cittadella, inaugurata nell’aprile 2018. La prima accompagna la nascita di nuove start up attraverso l’ottenimento della certificazione necessaria Soa; la banca innesca il ciclo virtuoso dei finanziamenti. Il presidente della Cassa, Omero Papi, ha detto che «c’è una strategia complessiva per finanziare la ripresa e la crescita delle numerose realtà produttive in particolare nell’area del cratere di Arquata sul Tronto e di altri comuni».
Le conclusioni al direttore di CNA Ascoli Piceno, Francesco Balloni: «Da 160 partite Iva di imprese registrate, oggi si è passati a 31, con l’apertura della Cittadella e la delocalizzazione di un’altra decina di attività si è innescato un ciclo virtuoso di ricostruzione del tessuto economico formato da piccole medie imprese. Le cose da fare sono ancora tante, ma impegno e coraggio non mancano, grazie anche ad una gara di solidarietà che coinvolge istituzioni e cittadini».
(G.G.)
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