DIVINA LITURGIA IN RITO GRECO-BIZANTINO

Press Meeting

“Guardare a Gesù più che si può, possibilmente sempre: è questo il cuore della santità. Ed è questo anche il cuore dell’ecumenismo: correre insieme verso Colui che è la verità, la vita, la primizia della nostra esistenza”. Con queste parole, padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, ha cominciato ieri sera l’omelia della messa celebrata, come da tradizione al Meeting di Rimini, in rito bizantino-slavo, il rito in uso nella Chiesa patriarcale russa.
La celebrazione si è svolta nella chiesa di Sant’Agostino in centro città ed è stata seguita in silenzio da moltissime persone, tra il profumo dell’incenso e il colore oro dei paramenti sacri indossati dai celebranti. Un gesto, quello della celebrazione in rito bizantino, che è stato introdotto al Meeting, innanzitutto come gesto ecumenico.
Padre Scalfi, rivolgendosi alle persone presenti alla celebrazione in tono scherzoso, ha detto: “A noi non interessa la globalizzazione; non vogliamo uniformarci. Non occorre cambiar carattere per somigliare a Cristo. Non c’è da rinunciare a nulla, perché Lui è in grado di arrivare a quella piccolezza che è in noi. D’altra parte Gesù Cristo è il tono di Dio: Colui che ci accorda per fare un’armonia perfetta”. E la messa di ieri è stata tutta un’armonia, scandita dal coro di “Russia Cristiana”, che ha accompagnato tutta la celebrazione con canti russi. Una celebrazione solenne, sicuramente più lunga di quella in rito latino, in cui le letture sono state intonate e non lette dal celebrante. Di particolare impatto il momento delle offerte e quello dell’Eucarestia. Durante le offerte, i celebranti hanno benedetto il Pane e il Vino, attraverso un velo a simboleggiare l’azione dello Spirito Santo. L’Eucarestia, invece, è stata amministrata con un cucchiaino, usato dai sacerdoti per dare il pane ed il vino. La celebrazione si è conclusa con una piccola processione per baciare il crocifisso, durante la quale i fedeli hanno potuto prendere il pane benedetto e anche per portarlo a casa ai propri cari.

F.R.
Rimini, 23 agosto 2007