Dall’Universo alla vita: percorso inevitabile o evento singolare? Scienza e fede a confronto

Press Meeting

Rimini, giovedì 23 agosto – Presso il Salone Intesa SanPaolo A3 ha luogo il convegno “Dall’Universo alla vita: percorso inevitabile o evento singolare?”. Intervengono Antonio Lazcano, biologo e professore alla School of Sciences dell’Università del Messico, e Giuseppe Tanzella-Nitti, professore di Teologia fondamentale della Pontificia Università di Santa Croce.
Il moderatore chiede a Lazcano: “Quali sono le conoscenze attuali sulla vita sulla terra? Su che dati si basano?”. Lazcano risponde: “Non sappiamo come è nata la vita sulla Terra perché nessuno c’era. Cerchiamo di analizzare le informazioni dei meteoriti, dalle comete, dai fossili”. Su queste basi si fondano le spiegazioni sull’origine della vita, “ma tutte queste sono sempre ipotesi. Il problema dell’origine della vita resta aperto. Quando si parla dell’origine della vita si parla di un problema evolutivo. Non abbiamo nessun reperto della terra primitiva. Per verificare queste ipotesi abbiamo dei doni dal cielo, non in senso mistico ma in senso fisico: i meteoriti che hanno l’età della Terra. Studiando un meteorite del genere si trova che questo ha una composizione vicina a quella di un essere vivente. Ciò permette di immaginare una terra primitiva in cui la radiazione, comete e meteoriti, hanno permesso la formazione del brodo primordiale, ma senza cuoco, a meno che uno non ne voglia supporne l’esistenza”.
Sulla vita extraterrestre, Lazcano dichiara: “La ricerca della vita intelligente è stata influenzata da vari fattori: la guerra fredda, la possibilità utopistica di una soluzione per problemi ambientali e di salute, l’estensione del principio di mediocrità, l’assunzione dell’universalità della teologia progressiva, una visione di tipo antropomorfico dell’evoluzione cosmica, la visione del SETI come divinità degli atei”.
A Tanzella Nitti Bellini chiede: “Può un cristiano accettare un Universo che brulica di vita?”. “La teologia cristiana – argomenta il relatore – parla di Dio come il Vivente. Così la vita, ovunque sia sviluppata, non può che essere il riflesso del Vivente. La vita è esplicitamente, nella Bibbia, frutto della volontà di Dio. Dio presiede intenzionalmente i dinamismi che ne causano l’inizio. L’uomo e la donna sono creati come esseri personali di fronte a Dio. Dio è causa e origine intenzionale della vita, mentre il resto del creato, con la materia e le sue forme concorrono a dare inizio alla vita. Questa è la differenza: origine intenzionale e inizio dovuto alle cause fisico-chimiche”. Dio infatti ordina “la terra produca, le acque brulichino”: essi sono soggetti attivi nella creazione della vita. “Il fine dell’operato creativo di Dio è avere esseri personali di fronte a sé”.
Il teologo poi parla della Trinità come immagine dell’origine, del mezzo e del fine della vita: così la Trinità “mantiene intatto il suo significato anche entro un orizzonte cosmico”.
La ricerca di intelligenza extraterrestre ha, per Tanzella-Nitti, un che di teologico: la speranza di trovare un livello superiore di conoscenza, che “non può non avere una dimensione religiosa”. Sulla compatibilità del Vangelo con la vita extraterrestre afferma: “La specificità del Vangelo non è solo l’umanità di Cristo, ma la sua creaturalità, l’assunzione della materia, della morte, di cui rivela la non definitività.”.

(M. Be.-A. Me.)

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