Rimini, 20 agosto –Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Olivier Roy, joint chair Rscas, chair in Mediterranean Studies at European University Institute, e Wael Farouq, professore di Lingua e Letteratura Araba alla Cattolica di Milano hanno incontrato i giornalisti in una conferenza stampa prima dell’incontro “Conoscersi per capirsi, capirsi per convivere”.
Per Roy «in tema di confronto religioso, la prima questione è capire a chi si parla. È un dialogo tra religiosi? Tra credenti? O tra persone che partono da culture diverse? Si fa fatica a vedere l’islam come religione o fede, e lo si guarda spesso da un punto di vista politico. Bisogna tornare all’islam dei credenti, ma non tutti i musulmani lo sono, come non tutti gli europei possono dirsi tali, in mondi sempre più secolarizzati. È importante chiedersi se i valori che vive l’Europa sono perfettamente sovrapponibili ai valori cristiani: femminismo, libertà sessuale sono temi liberali e non propriamente cristiani. Quindi tra chi è il dialogo?»
Sua Eccellenza Al-Issa ha ringraziato «per l’invito al Meeting che rappresenta un luogo reale di amicizia tra popoli e culture. Se partiamo dalle virtù, il confronto è più semplice, ma questo non implica necessariamente che ognuno debba abbracciare tutti i valori dell’altro. L’islam porta il messaggio della pace e della misericordia per tutti e di questo deve parlarne solo chi conosce i testi giusti, non chi parla con slogan e si dimostra estremista: non parlano a nome dell’islam quelli che invitano alla violenza. I valori umani sono quelli stabili, che si sono consolidati nel tempo, non gli istinti umani che rimandano solo a opinioni. L’islam invita sempre a comprendere e a cercare l’armonia con l’altro, e arriva con un messaggio di misericordia che lascia le scelte politiche all’uomo. Il contenuto del nostro incontro, in definitiva, è l’amicizia tra noi, qui».
Farouq rappresenta il tramite del dialogo che si svolgerà nel pomeriggio: «L’incontro con due personalità di questo livello ci porta ad andare oltre gli slogan della tolleranza, per affrontare le sfide della realtà. L’islam politico non rappresenta il vero islam ma come si è arrivati a questo? Questo è il problema che ci pone la realtà. Il dialogo tra noi ha permesso la costruzione della mostra a cui hanno lavorato molto il cardinale Tauran e Al-Issa: la compassione e le opere di carità ci uniscono. La mostra è voluta dallo Iorwd, organizzazione che raccoglie più di cinquanta paesi, ma non ne rappresenta i governi».
In merito al documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, sottoscritto da papa Francesco e dal grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, e alle misure che la Lega Musulmana Mondiale intende attuare per il contenimento degli estremismi, Al-Issa ha parlato del pieno sostegno con il documento da parte del mondo che rappresenta, essendo stato eletto dai rappresentati delle realtà associate, non di governo, di cinquanta paesi del mondo musulmano. Stesso discorso per la Dichiarazione de La Macca del maggio scorso. Sugli estremismi, il teologo ha detto che «ci sono e ci saranno sempre, ma non hanno a che fare con la religione, sono isolati. I nostri sforzi in tal senso vanno a combattere l’ideologia con istruzione e dialogo».
(G.L.)
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