Dai Cantoni al liscio romagnolo. Musica di terra, musica di famiglia

Press Meeting

C’è musica questa sera alle 19 nella sala Poste Italiane A4. Una fisarmonica dorata animata dalle sapienti dita del Maestro Corrado Medioli sparge le note dell’Aida tra gli affollati padiglioni. Con lui al tavolo dei relatori il Giornalista Egidio Bandini ed Eugenio Martani, Direttore del Concerto Cantoni, che lo accompagnerà con strumenti a fiato per tutta la durata dell’incontro.

Un percorso storico, artistico e geografico – da Piacenza fino alle foci del Po – che narra la storia della musica popolare. Si parte dalle arie di Giuseppe Verdi “Verdi trasse i suoi cori dagli zum-pa-pà popolari”, ricorda Bandini, mentre tra un pezzo di musica e l’altro legge brani di Guareschi che ben descrivono il percorso proposto.

Martani spiega le origini della nascita del Concerto Cantoni, fondato nel 1861 da Giuseppe Cantoni, suonatore di flicorno. L’innovativa formazione musicale per la prima volta rendeva fruibile anche ai contadini (egli stesso lo era) la musica da ballo come il valzer, la polka e mazurca fino ad allora presente solo nelle case dei nobili che potevano permettersi di pagare i musicisti. Il concerto si sviluppa con le feste contadine e le sagre; ma sarà spesso richiesto anche durante la celebrazione dei funerali. La sua peculiarità è la presenza di strumenti quasi tutti a fiato e la presenza di tanti elementi della stessa famiglia tra i musicisti. Così si sviluppa il celebre festivàl – con l’accento sull’ultima sillaba, in parmense – una sorta di pista ballabile ambulante portata in giro nella Bassa, attesissima dai giovani del paese. Ai fiati si aggiunge la fisarmonica che aveva il compito di accompagnare il momento in cui il ballo terminava e le signorine venivano accompagnate al loro posto dai ballerini.

La fisarmonica dell’impaziente maestro Medioli (durante l’incontro sollecita i relatori a concludere rapidamente per dar finalmente spazio alla vera protagonista, la musica) esegue brani famosissimi: “Grandioso”, “Il Valzer dell’usignolo” “Mezzanotte” “Mattino” celebranti grandi compositori e musicisti come Tienno Pataccini (autore del celebre “Battagliero”) Gorni Kramer e Franco Cerri. In un clima di crescente nostalgia e commozione.

L’incontro termina sulle note di Alessandro Cicognini della colonna sonora dei film di Peppone e Don Camillo. Si recupera un pezzo di storia perché anch’esso è un bene per noi.

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