Cosa rimane quando finisce una canzone

Press Meeting

“Partiamo subito dall’affascinante titolo dell’incontro: cosa rimane quando finisce una canzone?” con questa domanda Marco Bardazzi, digital editor de La Stampa, ha dato avvio a uno stimolante dialogo con Linus, direttore di radio DeeJay, in una gremita aula Neri alle 21.45.
“La musica è la colonna sonora della vita – ha spiegato il conduttore radiofonico – accompagna le nostre azioni; ogni momento che viviamo ci lascia addosso un profumo, che a sua volta diventa un ricordo. Quando siamo adolescenti ci capitano le cose più sconvolgenti (i primi innamoramenti, le prime uscite): ecco perché rimaniamo così attaccati alle canzoni che hanno segnato questo periodo della nostra vita”. Il rischio da evitare però, prosegue Linus, è rimanere ancorati sempre agli stessi autori: la musica moderna merita di essere ascoltata, “c’è qualcosa di buono anche in Shakira e in Lady Gaga”.
Linus ha sottolineato che ai nostri tempi è molto facile rimanere aggiornati sulle canzoni inedite, grazie all’avvento di Internet, in particolare di Youtube e di Facebook. Affermazione colta al volo da Bardazzi per chiedergli la sua opinione sui social network. “Nel 99 per cento dei casi usiamo i social in modo superficiale e sconsiderato”, così ha esordito Linus, ma ha anche messo in luce la necessità di “fare i conti con una realtà che si è ormai affermata prepotentemente”. Questi nuovi mezzi devono essere gestiti con sapienza, ha continuato, perché potrebbero essere strumenti molto positivi di comunicazione, ma spesso ne facciamo un uso esagerato. “In qualche modo i social consentono ad ognuno di avere un proprio canale satellitare, appagando il bisogno di essere protagonisti, e di esprimere la propria opinione, spesso senza mezzi termini”. Riportando la propria esperienza personale, Linus ha poi raccontato di aver ormai da dieci anni un proprio blog su Internet e di avere constatato la superficialità di molte persone pronte a giudicare sulla base di una conoscenza parziale e spesso fatta di stereotipi.
“La differenza vera rispetto al passato – ha proseguito il deejay – sta nel fatto che i giovani d’oggi hanno a disposizione strumenti potenzialmente pericolosi; ma non per questo bisogna seguire la comune mentalità che denigra le nuove generazioni, rimpiangendo i ‘floridi tempi di una volta’”. Non dimentichiamo che la ricerca scientifica ha fatto numerosi passi avanti e che la qualità della vita è aumentata, nonostante la crisi attuale. “La bellezza di questi tempi – ha concluso – sta nel mutamento rapidissimo dei fenomeni e delle situazioni: riuscire a seguire tutti gli sviluppi del progresso sociale, tecnologico e scientifico è una sfida complicata, ma affascinante”.
Infine Bardazzi ha riportato il manager al titolo del Meeting di quest’anno, Linus ha paragonato il mondo a una metropoli formata da quartieri ricchissimi e periferie poverissime, e ha aggiunto: “Nella mia esperienza posso dire che io stesso sono un ragazzo di periferia, date le mie umili origini, arrivato a vivere in centro”. Questo passaggio dalla periferia al centro non è stato automatico. Il direttore di Radio DeeJay racconta di aver creduto in se stesso, anche prima di diventare famoso, e di aver saputo cogliere al volo le opportunità che la vita gli ha offerto. “È soprattutto la curiosità che mi ha sempre caratterizzato il segreto del successo”, ha aggiunto, invitando i giovani ad approcciarsi alla realtà con lo stesso atteggiamento. “Abbiate più fiducia nel valore della curiosità. È un elemento che mi sembra manchi sempre di più nella nostra società e nei rapporti umani. Per me la curiosità è la base di ogni conoscenza e di qualunque cammino.”
(C.S.)

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