Al Meeting la testimonianza di Mazzanti e Ortolani: allenatore e giocatrice, marito e moglie, padre e madre. INSIEME SI PUò
Rimini, 19 agosto – Nell’ambito della ricca offerta a tema sportivo di quest’anno, offerta in collaborazione con Master Group Sport, Davide Mazzanti, commissario tecnico della nazionale italiana volley, e Serena Ortolani, pallavolista e capitana della Saugella Team Monza, sono stati sfidati sul tema della condivisione nello sport: “Lo sport vissuto insieme” è stato il titolo dell’incontro che li ha visti protagonisti oggi allo Sport Village del Meeting, incalzati da Consuelo Mangifesta, pluricampionessa di volley, responsabile comunicazione della lega volley femminile e opinionista Rai.
E lo sport vissuto insieme è anche la possibilità di cui parlano questi due grandi campioni del volley attraverso il racconto del loro rapporto dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Oltre ad aver vinto insieme (l’uno era allenatore, l’altra giocatrice), Mazzanti e Ortolani fanno coppia anche nella vita: sposati, sono genitori di Gaia, 6 anni. In un divertente scambio di battute, si sono raccontati a un pubblico di giovani e giovanissimi tratteggiando le tappe di un amore che ha sfidato i tabù, contribuendo a spianare la strada al più disteso clima attuale in fatto di coppie nello sport. Dopo le prime indecisioni, dovute ai rischi per la carriera di Mazzanti, i due hanno deciso di esporsi e di portare avanti un progetto di vita inedito: se impegnarsi in squadre diverse sarebbe stato più semplice, decidere di lavorare da allenatore e giocatrice di uno stesso gruppo è ciò che ha permesso loro di non dividere la famiglia e garantire alla figlia Gaia la loro necessaria presenza.
«Nostra figlia ci ha tolto il senso di colpa» ha detto Mazzanti, rimarcando che la nascita della figlia è stata un alleato prezioso nella loro sfida: «Da giocatrice – ha affermato la Ortolani – posso dire che, dopo aver messo su famiglia, ho scoperto il vero senso della vita. Prima c’erano soltanto la pallavolo e lo sport, poi ti rendi conto veramente del perché sei al mondo e riesci a dare un senso a quello che fai. La famiglia così ti dà uno spirito in più, la gioia, la gioia di vivere».
Sull’importanza di una considerazione a 360 gradi dell’atleta e della persona, anche nell’ambito agonistico, e sulla mancanza di tutele che spesso impedisce alle giocatrici di vivere una gravidanza se non a fine carriera, Mazzanti si è espresso in linea con la propria esperienza di padre, marito e allenatore: «Questa mancanza di tutela a volte è un freno anche per le giocatrici a vivere i propri sogni, i propri desideri. Con Serena ci siamo presi un rischio, ma credo che questa sia una cosa da gestire come una gioia immensa da tutelare». Insomma, agonismo e famiglia possono giocare la propria partita da alleati.
«Ma come si fa in pratica ad allenare la moglie?» ha incalzato la Mangifesta, facendo eco a una curiosità che è stata spesso rivolta alla coppia. La risposta di Mazzanti passa per un esempio concretissimo del mondiale dello scorso anno, «Sia Serena sia Gaia hanno una incredibile capacità di capire quello che penso. È capitato due volte al mondiale: durante un time out mi sono sentito tirare la maglia, ed era Serena che mi diceva di dare energia al gruppo! Io forse ero arrabbiato e lei lo ha sentito subito, ha sentito da una parte la squadra e da una parte me, è stata il mio termostato, mi ha regolato sulla temperatura della squadra, su quello di cui la squadra aveva bisogno, averla lì è stata una ricchezza ».
(L.V.)
Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org