“In entrambi gli schieramenti c’è chi fa delle liberalizzazioni e della sussidiarietà il proprio vessillo”. Emma Neri, responsabile dell’Ufficio Stampa del Meeting, introduce la veloce anteprima per la stampa del confronto tra il ministro Francesco Rutelli e l’ex ministro Giuseppe Pisanu richiamandone il tema, “Libertà nelle liberalizzazioni, più sussidiarietà e meno statalismo”.
Ma sono ancora le parole della Binetti e di Marini al centro del dibattito, e la prima domanda allude al ruolo dei cattolici nella politica italiana e alla loro capacità di non “subire” l’agenda politica.
“Le parole della Binetti sono scontate e condivisibili – esordisce Pisanu – non saprei cosa rispondere; su Marini concordo sul fatto che i cattolici, da qualsiasi parte stiano, hanno il dovere di riproporre in maniera energica e laicamente i valori fondanti che sono anche alla base della nostra identità nazionale”.
Rutelli rimanda al dibattito in sala una risposta esauriente e dettagliata ma precisa: “La polemica non è stata un’esperienza positiva, ma dalle esperienze non positive si può anche imparare qualcosa. Sono convinto comunque che questa legislatura farà uscire da una contrapposizione che non solo non è mite ma ha anche dei tratti controproducenti per il paese”.
Riguardo alla missione in Libano, Rutelli ha comunicato di aver parlato da poco con il Presidente del Consiglio Romano Prodi, che gli ha confermato che sono in corso le verifiche preliminari sul luogo. “Non è stata l’Italia a chiedere alcunché. Siamo un paese responsabile, nessuno immagina di partire con leggerezza. Le regole di ingaggio sono robuste, il consenso della comunità internazionale c’è, non è stata l’Italia con il petto in fuori a chiedere di andare”. L’opposizione, riconosce il ministro, “non ha fatto mancare una doverosa apertura di credito. L’Italia, ad ogni modo, ha deciso di rispondere sì con prontezza anche perché ne è stata richiesta dai due Paesi interessati: e vi prego di non sottovalutare questo aspetto, perché è tutt’altro che secondario”.
Pisanu ribadisce le cinque condizioni alle quali è stata data l’apertura di credito: conoscenza chiara dei compiti della missione; regole efficaci per l’uso della forza, anche per la difesa preventiva; dimensione effettivamente europea della missione: una catena di comando “che non si concluda con dei burocrati a New York ma con comandanti militari sul campo”; sicurezza per i militari “chiamati ad affrontare la missione più rischiosa all’estero, come ha ammesso con onestà intellettuale il ministro Parisi”.
Problema immigrazione. “La legge Bossi-Fini, come tutte le leggi innovative, è perfettibile – ha detto Pisanu – ma tre punti vanno tenuti fermi: braccia aperte a chi viene in Italia con l’intenzione di rispettare le regole; muro alto contro i clandestini; guerra alle organizzazioni criminali” che rendono incontrollabile l’ingresso in Italia dei clandestini. “La legge in vigore – commenta Rutelli – va migliorata sia dal punto di vista dell’efficacia contro i racket sia dal punto di vista dell’integrazione di chi vive in Italia con il rispetto delle regole della convivenza civile. Mi auguro che Pisanu voglia dare un contributo non ideologico”.
Sulle affermazioni odierne di Marcello Pera al Meeting riguardo agli ostacoli al dialogo tra maggioranza e opposizione, Pisanu afferma: “In un paese diviso a metà il dialogo è possibile a condizione che si parta riconoscendo pari dignità e pari peso politico dei due programmi a confronto”. Come dice un proverbio sardo, “se vuoi che il dialogo si mantenga, occorre che un piatto vada e l’altro venga”.
“Non mi pare che il governo sia malconcio – ha detto Rutelli rispondendo a distanza a Pera – Lanciamo una sfida al centrodestra a partire dai grandi temi del cambiamento. Credo che ci siano le condizioni per tornare a competere sui grandi temi, libertà, liberalizzazioni, crescita economica”. E finora, dalle elezioni in poi, l’opposizione ha fatto qualcosa per riprendere il dialogo? “Finora no, siete rimasti spiazzati perché noi abbiamo fatto quello che volevate fare voi”, è la provocazione finale di Rutelli prima del dibattito. “Ci vediamo in sala”, risponde Pisanu.