Conferenza stampa delle 16.30

Press Meeting

Dopo la tavola rotonda delle 15 in salone D5, i protagonisti dell’incontro su “Europa dei popoli, Europa degli Stati?” hanno risposto, in conferenza stampa, alle domande dei giornalisti. La maggior parte delle domande sono state rivolte a Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo.
I primi due quesiti (proposti dall’inviato de “Il Fatto Quotidiano”) riguardavano le ultime vicende di Silvio Berlusconi e la tenuta del governo Letta. “Non sono venuto qui a Rimini per parlare di Silvio Berlusconi – ha detto Schulz – e penso anche che le nostre posizioni siano conosciute. Ogni politico deve a un certo punto fare una scelta tra gli interessi propri e quelli del proprio Paese”. Venendo al secondo quesito, il presidente del Parlamento europeo ha affermato: “Ho detto nel mio discorso che l’Europa ha bisogno di un’Italia stabile. Penso che l’Italia stia uscendo dalla crisi e penso che sia un bene per il paese, ma naturalmente sono i parlamentari italiani che devono decidere che a questo punto non ci sia una crisi di governo. Spero che il governo rimanga stabile”. L’Italia non solo è tra i paesi fondatori dell’Europa, ma ha ribadito Martin Schulz, “è ancora un pilastro dell’Europa”.
In risposta a un’altra domanda il presidente ha affermato: “Anche la Germania ha esperienza di ‘larghe intese’, ma ogni paese è diverso: noi siamo uno stato federale, il vostro è un sistema politico molto più centralizzato e con un’opposizione destra-sinistra molto più ideologizzata”.
Interpellato da un giornalista cileno, è intervenuto Luis Miguel Poiares Maduro, ministro portoghese per lo Sviluppo regionale. “L’esperienza del Portogallo insegna che la soluzione della crisi deve passare per l’assunzione di responsabilità da parte degli Stati ed anche dell’Unione”. Il Portogallo sta facendo la sua parte con sacrifici molto grandi, ha proseguito Maduro, ma anche con recenti risultati positivi: crescita del Pil, calo della disoccupazione. “Anche l’Europa – ha concluso – deve giocare un suo ruolo: promuovere la crescita economica”.
Le politiche europee del rigore dipendono dalla Germania? “Le decisioni in Consiglio – ha risposto Schulz – vengono prese all’unanimità, perciò, anche se la Germania svolge un ruolo importante, non si può dire che si tratta di una scelta tedesca. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, da anni, a grande maggioranza, abbiamo detto che, oltre all’opera di consolidamento, bisogna investire sul lavoro e combattere la disoccupazione giovanile”. Il presidente Schulz ha riconosciuto che “troppi cittadini europei pensano che le decisioni sono prese senza sapere da chi e perché. Penso – ha aggiunto – che ci sia bisogno di una legittimità parlamentare per ogni decisione europea”.

(V.C.)

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