CONFERENZA STAMPA DELLE 16.30

Press Meeting

Quasi monotematica la conferenza stampa delle 16.30 con il produttore cinematografico Tarak Ben Ammar e il promotore di Meeting Cairo Wael Farouq. Le domande sono state praticamente tutte per Franco Frattini, ministro degli Affari esteri, sulla situazione in Libia, senza alcuna anticipazione sul tema della tavola rotonda delle 17.00 in auditorum B7 La sfida del nord Africa: conciliare stabilità e diritti.
“Sappiamo che il Consiglio nazionale transitorio – ha spiegato Frattini – è già al lavoro per la definizione di una road map per la Costituzione libica, e che i prossimi passi da muovere riguarderanno da vicino la formazione di un governo inclusivo che porti alle elezioni”. “Oggi – ha continuato – il popolo libico ha bisogno di aiuto e l’Italia è già all’opera per destinare generi di prima necessità unitamente, a partire da lunedì, a benzina e gasolio fornite dall’Eni”.
Frattini ha poi definito la prossima conferenza di Parigi “la prima delle tappe per la costituzione di un governo transitorio che porti alle elezioni”. “In quella sede chiederemo lo scongelamento degli assetti attraverso una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza, in attesa del quale – ha proseguito – il nostro paese ha deciso di anticipare somme cash”. Sempre a proposito della posizione italiana, il ministro ha sottolineato che “l’Italia vuole cominciare a dimostrare l’amicizia con il popolo libico ed è intenzione di avviare fin da subito la formazione sanitaria e la creazione della guardia costiera”.
“Non so dove sia Gheddafi – ha risposto Frattini a una domanda sul tema – ma quanto sta accadendo in queste ore dimostra che possa trovarsi a Sirte”. Sulla questione della competizione tra i paesi, il ministro ha dichiarato che “l’idea di competizione piace solo a chi vuole colonizzare la Libia, il nostro intento è aiutare. I fatti dimostrano che abbiamo già chiesto perdono della colonizzazione passata, non vedo con chi dovremmo competere, visto che restiamo il primo partner libico”. Sulla possibilità di dare asilo politico a Gheddafi, il ministro ha detto che “è persino impensabile dirlo, vista l’uccisione di circa ventimila civili da parte del regime”.
Alla fine della conferenza stampa, intrattenendosi ancora con i giornalisti, il ministro Frattini ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti la situazione politica italiana, in particolare sulla possibilità delle primarie nel Pdl per tutte le cariche elettive. “Chiaramente – ha aggiunto – se il premier Berlusconi deciderà di ritirarsi dalla scena politica italiana, penso che si faranno le primarie anche per la leadership”. Ritornando su Gheddafi si è detto contrario ad una taglia perché “si deve garantire un processo equo che salvaguardi i diritti umani dell’individuo”.

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