Il Ministro Clini è intervenuto su sollecitazione delle domande dei numerosi giornalisti presenti su varie questioni ambientali d’attualità.
QUESTIONE ILVA: “Come direttore generale del Ministero dei Beni ambientali ho pubblicato nel 1992 un rapporto sulle 18 aree a rischio di incidente rilevante nel nostro Paese. Ho preparato in quegli anni il Documento tecnico del piano di risanamento ambientale di Taranto e Brindisi, compresi gli impianti siderurgici. Divenuto Ministro, ho operato per sbloccare la paralisi delle bonifiche dei siti inquinati, rimaste bloccate per 15 anni, a Marghera, Trieste, Tor Viscosa e altri siti, Posso dire che in Italia c’è un gioco delle parti che ha consentito da una parte di utilizzare l’ambiente come bandiera politica e di interessi elettorali, dall’altra all’industria, di trarre propri vantaggi in una situazione così farraginosa, invece di essere tenuta a prendere provvedimenti concreti e precisi. Questo mattina ho istituito il Gruppo che avrà il compito di fare istruttoria sul piano del 2011 nei tempi giusti per sapere che le relative prescrizioni vengano applicate effettivamente. Ho inoltre chiesto al Procuratore della Repubblica di Taranto informazioni aggiornate, sul rapporto dei carabinieri del Noe del marzo/aprile 2011 per capire di cosa di tratta. Noi incorporiamo nella nuova autorizzazione tutte le prescrizioni del Gip di Taranto.
ENERGIE RINNOVABILI. Il decreto che ha aggiornato il sistema degli incentivi per le energie rinnovabili è già stato reso effettivo. Ciò che ancora manca nel mio piano energetico, ed è obiettivo strategico nazionale, è l’inserimento delle fonti elettriche rinnovabili in modo concorrenziale con le fonti tradizionali. Il valore delle fonti rinnovabili non dev’essere sommato a quello delle fonti tradizionali, ma in un sistema corretto dovrebbe esserne sottratto. L’innovazione tecnologica fondamentale è dare prospettiva alle nostre imprese nel settore delle energie rinnovabili, sul solare e sul geotermico, dove c’è maggiore margine di valore aggiunto.
INCENDI: Sulla questione incendi pesa in Italia il gap di prevenzione e di gestione del territorio, ad esempio, per la necessaria manutenzione dei boschi, e la mancanza di una capacità di monitoraggio, così come per evitare i danni ingenti provocati dagli straripamenti dei torrenti.
QUESTIONE RIFIUTI: Entro quest’anno si dovrebbe raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65 per cento, che vuol dire anche un’economia che produce reddito, La raccolta differenziata dovrebbe diventare obbligatoria, con sanzioni per l’amministratore che non la fa rispettare. Dobbiamo inoltre far sì che il trattamento dei rifiuti divenga sempre di più un ciclo industriale, un’attività d’impresa, non come ora come una sorta di attività della Pubblica amministrazione. Occorre mettere le discariche come soluzione residuale, da porre in relazione con il recupero d’energia. È una partita epocale per il nostro Paese. La raccolta differenziata è un meccanismo difficilmente manipolabile per la criminalità organizzata.
Il vescovo di Taranto Filippo Santoro ha affermato sulla questione Ilva: ”Abbiamo seguito e partecipato alla risoluzione del problema in maniera tesa e partecipata, con gesti precisi. Confermiamo da un lato il rispetto dai provvedimenti presi dalla magistratura, per una difesa dell’ambiente rigorosa e per far fronte a una vera e propria crisi sanitaria, dall’altro per la soddisfazione per il mantenimento dell’apertura degli stabilimenti, perché non si aggiungesse il dramma della disoccupazione. Questa di Taranto è diventata una questione nazionale. Auspichiamo che lo Stato continui ad intervenire con provvedimenti che guidino ad una soluzione di controllo, che sostenga le speranze del nostro popolo”.
(M.T)
Rimini, 20 agosto 2012