Il Ministro per le Attività Produttive ha esordito ricordando l’impegno del governo Berlusconi sul tema “energia”. Quell’energia che sta alla base del progresso, quell’energia che l’uomo, sin dai primordi, ha sempre rincorso al fine di poter vivere meglio.
Quindi ha criticato quanti – associazioni e movimenti – vorrebbero far credere che nel passato si sia vissuta una sorta di Arcadia, una specie di età dell’oro, dimenticando che “nelle strade poco o nulla illuminate si moriva accoltellati; che la fatica cui si sottoponevano gli uomini era micidiale; che le donne dovevano far tutto con le proprie mani; che le epidemie e le carestie mietevano milioni di vittime; che la vita umana raggiungeva si e no i 40 anni”.
Se la produzione di energia dunque è vitale, vitale è anche la difesa dell’ambiente che ci circonda, e che va preservato. Una sottolineatura è stata fatta sugli impegni di Kyoto cui debbono aderire tutti i paesi in quanto le “emissioni inquinanti non hanno confini”, inoltre il rispetto degli impegni non può gravare unicamente e pesantemente sulle aziende europee.
Ma come coniugare la produzione energetica e il rispetto per l’ambiente? Con l’uso di tecnologie pulite, ha ribadito l’on. Marzano; con la ricerca delle fonti rinnovabili; con la prospettiva dell’idrogeno e, infine, senza escludere il nucleare pulito.
Cosa sta facendo il governo italiano? Il Ministro ha ricordato alcune recenti scelte: il maggior approvvigionamento d’energia (con più reti, più centrali, più microgeneratori); una maggiore concorrenza tra operatori presenti sul mercato; l’impegno riguardante le fonti rinnovabili; il risparmio energetico (campagna nazionale per l’uso intelligente dell’energia, incentivi per l’acquisto di nuovi elettrodomestici a basso consumo, sostegno alle cosiddette “case intelligenti” dove la dispersione di calore sia minima); la riduzione della dipendenza dal petrolio.
Per la ricerca, il Ministro ha lanciato la proposta di annullamento dell’Iva sulle spese che l’industria sosterrà in questo campo.
Interrogato sulla sua posizione riguardo ai termovalorizzatori, ha dato senz’altro il suo “sì”, purché gli impianti siano costruiti con tecnologia adeguata e al di fuori dei centri abitati.
A.L.
Rimini, 22 agosto 2004