Nel corso della conferenza stampa i relatori hanno riassunto il loro intervento all’incontro, dal titolo “Se ti distrai l’Europa è giacobina”, tenutosi questa mattina al Meeting.L’intervento del professor Paolo Grossi si fondava sulla consapevolezza che i moderni sono ancora oggi vittime di una mitologia, anche giuridica, che si è andata costruendo negli ultimi due secoli, il cui frutto più evidente oggi è l’identificazione di tutto il politico e il sociale nello Stato e di tutto il diritto nella legge. Il professor Weiler ha invece ripreso brevemente i tre tipi di “giacobinismo” che a suo avviso sono presenti oggi: quello costituzionale, quello culturale e quello spirituale. Il prof. Barbera ha infine evidenziato l’importanza del fatto che l’appello a considerare la tradizione cristiana o il riferimento alla divinità nel preambolo della Costituzione europea, sia venuto in questa occasione da studiosi di estrazione culturale molto diversa, come lo sono lui, Grossi e Weiler.Il portavoce del Meeting, Robi Ronza, ha poi precisato che la mancata citazione delle radici cristiane dell’Europa, dovuta anche a una certa latitanza dei cristiani, rappresenta una grave censura dell’identità europea, che pure il Preambolo vuole definire, mascherata da una neutralità che in realtà è una scelta ideologica. Il progetto ignora poi la sussidiarietà orizzontale, che è la più importante. Proprio in forza della rilevanza del processo di integrazione che ha fatto fare grandi passi in avanti all’Europa, è necessario che questa, che sarà la Costituzione di 400 milioni di cittadini, sia ben meditata prima di essere firmata.T. P.
Rimini, 25 luglio 2003