Dopo aver partecipato all’incontro del mattino in Sala A2, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha risposto in sala stampa alle domande dei giornalisti.
A proposito della “legge Gasparri”, il Ministro ha affermato: “Noi, in questa fase, anche come Governo, dobbiamo avere a cuore quello che può essere definito l’interesse nazionale, inteso in modo moderno. Nello stesso tempo ci muoviamo una terza via (diversa sia dal protezionismo sia da una concorrenza scorretta): quella di favorire l’esportazione dei diritti nelle altri parti del mondo. Dobbiamo anche garantire l’accesso a nuovi operatori, in un contesto in cui le nuove tecnologie digitali consentono che il pluralismo si configuri come moltiplicazione delle possibilità di intervento”.
Entro quali tempi – è stato chiesto al Ministro – verrà approvata la nuova legge? “A metà settembre”, ha risposto Gasparri, “è previsto il passaggio in Commissione, a fine settembre nell’aula della Camera. Questi sono i tempi tecnici; mi auguro che ci siano le condizioni politiche: sono ottimista e fiducioso, anche perché la legge è stata già molto discussa e ampiamente modificata. Confido nella responsabilità di tutti, poiché tutti hanno avuto modo di contribuire”. Il Ministro ha anche sottolineato che non è compito della legge risolvere tutti i problemi: “Per quanto riguarda l’editoria, ad esempio, c’è il disegno di legge Bonaiuti che potrebbe dare delle risposte di carattere economico e fiscale”.
Interpellato anche su altri argomenti, in particolare sulla “proposta Maroni”, l’on. Gasparri ha risposto: “Credo che il dovere della maggioranza sia quello di governare ed abbiamo già fatto molte cose. Penso anche che il tema previdenziale sia all’ordine del giorno in tutta Europa. Bisogna confrontarsi con le parti sociali, garantire i diritti acquisiti e prendersi le proprie responsabilità. Penso che si troverà una strada, pur sapendo quanto sia irta di difficoltà”.
“Ci appassioniamo di politica, perché ci appassioniamo di San Benedetto”, ha segnalato il portavoce del Meeting Robi Ronza: “è questa la singolarità del nostro raduno. Preciso che gli incontri più frequentati ieri non sono stati quelli politici, ma quelli coi monaci benedettini, seguiti da 7.000 persone. Anche questo è un fatto, separato dalle opinioni”.
V. C.
Rimini, 27 agosto 2003