“I Pacs non erano nel programma dell’Unione e non ci saranno. Nonostante le uscite di alcuni ministri ed altri esponenti della maggioranza.” La senatrice Paola Binetti (Margherita) è stata esplicita sulle unioni di fatto. “E non si tratta di crudeltà mentale – ha aggiunto – né di volontà discriminatoria. Vuol dire soltanto assumere precise responsabilità verso le generazioni future e il modello di società che abbiamo in mente. L’uguaglianza di diritti non crea il diritto all’uguaglianza.
Una coppia omosessuale è diversa da una coppia eterosessuale: c’è un’evidenza dell’osservazione che ce lo dice. I diritti individuali sono pari, quelli delle coppie no. È proprio il senso della ragione stessa che ce lo dice”. Per l’esponente della Margherita la famiglia è al primo posto e la politica, l’etica e il diritto debbono concorrere a riconoscere e consolidare questo primato.
Completamente d’accordo, con la senatrice Binetti, anche il suo antagonista (ma solo politico) Luca Volontè, deputato dell’Udc, secondo il quale “si sta affermando una linea culturale snob favorevole a pacs e omosessuali, volta all’eutanasia della famiglia”. Tendenza alla quale darebbe man forte anche il “servizio pubblico della Rai, che dovrebbe rispondere alle esigenze dei cittadini che pagano il canone, i cui programmi quotidiani, invece, non parlano della famiglia ma del divorzio e della bellezza di avere appetiti sessuali ‘minoritari’ all’interno del nostro Paese”.
Volontè ha ricordato come in Italia “le coppie di fatto sono meno di 500 mila e le famiglie 22 milioni”, un dato che la politica non può ignorare.
I due parlamentari hanno più volte richiamato l’importanza dell’Intergruppo per la Sussidiarietà, un sodalizio trasversale di deputati e senatori, credenti e non, accomunati da una precisa sintonia su valori come la famiglia (“condizione indispensabile per ogni società democratica”) e la vita. “Quindici anni di collaborazione libera che non verranno buttati nel cestino per qualche strillo di Grillini o Bertinotti”.
Come esempio di operatività dell’Intergruppo, è stato ricordato l’”alt” che è stato dato alla candidatura dell’ex onorevole Maura Cossutta, proposta dal ministro Livia Turco quale garante dell’attuazione delle direttive sulla legge 40.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Eugenia Roccella, “presente a Rimini – ha detto – per onorare il mio vecchio e costante impegno femminista e continuarlo con gli amici del Meeting che mi sono sembrati molto vicini alle ragioni delle mie posizioni”. La Roccella ha difeso la maternità, paragonando l’amore materno a quello di Dio, per la sua caratteristica unica di gratuità totale. Se la maternità diventa “un’opzione di consumo, un diritto individuale – ha concluso – noi snaturiamo profondamente i significati dell’umano e allora si progetta un’ingiustizia, un disordine”.
La Binetti ha poi spiegato che tornerebbe a candidarsi con il centro sinistra per la propria sensibilità ai problemi sociali e perché crede che il mondo cattolico debba essere presente ed esprimersi in entrambi gli schieramenti.
C’è stata, infine, la risposta di Emma Neri, capo Ufficio Stampa del Meeting, all’onorevole Grillini, che aveva chiesto al Meeting più coraggio e umanità sui pacs e lo aveva accusato di fare propaganda integralista. “Noi non abbiamo ricevuto nessuna lettera né incontrato l’onorevole Grillini – ha detto la Neri – abbiamo solamente letto le agenzie. Il dialogo non è cedere alle ragioni dell’onorevole Grillini, e ci auguriamo che in nome del dialogo che lui invoca cerchi di capire le nostre ragioni e di confrontarsi con esse. Il concetto di dialogo che abbiamo è rappresentato benissimo a questo tavolo dalla senatrice Binetti, autorevole esponente della coalizione di governo, dall’onorevole Volontè, esponente dell’opposizione, e da una pensatrice di rilievo come la Roccella”.