Concerto di musica tradizionale curda

Press Meeting

“La musica è il battito della vita. Un legame naturale, umano, intellettuale”. Ne è convinto Siamak Guran, musicista e compositore iraniano, che si è esibito nel “Concerto di musica tradizionale curda” delle 20 all’International Arena Frecciarossa 1000, sala B7 del Meeting. Al concerto è poi seguita la replica di “Musiche e balli dal mondo. Sabatino”, lo spettacolo di successo con l’Opera Fratel Ettore.
“Ciò che voglio trasmettere con la mia musica – ha sottolineato Guran – è un messaggio di pace. Al Meeting si respira il desiderio di abbracciare culture diverse, le periferie del mondo. È questo che mi ha spinto a partecipare”. Guran ha cominciato a suonare a sette anni, si è poi laureato in letteratura e poesia persiana. In seguito ha iniziato una personale ricerca sulla tradizione culturale curda, portando alla luce un interessante repertorio di canti e melodie a rischio d’estinzione. Ha avviato varie collaborazioni con musicisti italiani e stranieri oltre che con l’Università la Sapienza di Roma e l’Orientale di Napoli. La musica che esprime è figlia delle radici culturali della sua terra, che conserva ancora tracce pre-islamiche. Il canto viene sempre usato per rispondere ad una domanda. È l’espressione del cuore dell’uomo.
Il concerto inizia al buio, con le note arabeggianti del tambur che si snodano sui presenti. Poi, lentamente si accendono le luci sull’artista che, da solo, accompagna la musica con il canto e le percussioni. “Le parole sono improvvisate – spiega Guran – vengono dalla scrittura antica islamica, come il mitrismo o lo zoroastrismo. Questa sera non era previsto che cantassi. Mi ha ispirato il pubblico. Lo strumento – continua il compositore – si chiama tambur. Ha tredici tasti e tre corde ed è in legno di gelso bianco. Ha un’origine antichissima e non ha subito molti cambiamenti nel corso dei secoli. Era già usato in Persia prima che nell’attuale Iran per le cerimonie sacre e la preghiera. Quello a percussione, invece, si chiama daf”.
Alla domanda: “qual è il significato delle parole che ha cantato?” Guran risponde senza esitare: “Una persona che nasce non deve avere paura di morire. La morte non è che un passaggio”. Un messaggio profondamente umano.
(D.S.)

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