Ha scelto brani di alta intensità drammatica e di notevole suggestione Evgheny Brakman, pianista russo, giovane ma già affermato, vincitore di importanti premi, per presentarsi al Popolo del Meeting, ricevendo autentiche ovazioni, che lo hanno “costretto” a ritornare più volte sul palco, richiamato da incessanti applausi, e a concedere due “bis”.
Sembra che abbia voluto, attraverso le composizioni presentate, come descrivere il cammino della vita, fatto di momenti lieti e tristi, collocati sempre in un percorso drammatico, contrassegnato da luci ed ombre, ma con l’affacciarsi dello scherzo, quasi dell’ironia, anche nei momenti più grevi; fino a raggiungere una pacificazione ed un rasserenamento se non proprio una quiete.
Il numeroso pubblico presente ha potuto seguire tale percorso attraverso le “Variazioni in Fa min.” di J. Haydn – in cui accenni di scherzo rompevano la drammaticità delle note basse -, la “Sonata in Fa min. op. 57” di L. Van Beethoven – con l’alternarsi di note grevi ed accenni di canto ed il prevalere dell’inquietudine dell’animo su una iniziale tranquillità -, le “Variazioni su un tema di Corelli op. 42” di Rachmaninov – in cui è come se si percepisse la frenesia della vita, aggravata da momenti drammatici, ma anche pacificata da momenti di quiete – la “Sonata in Si b min. op. 36 n. 2” ancora di Rachmaninov, in cui note struggenti e dolci fanno come percepire il ricordo dei giorni felici vissuti ed esprimono, finalmente, una raggiunta serenità, pur dinanzi al permanere di una drammaticità, che non sarà mai possibile togliere dalla vita.
Visibilmente felice e commosso Evgheny Brakman che, alla fine, ha dovuto interrompere gli applausi, che continuavano a scrosciare, come la pioggia, che scendeva sulla Fiera.
A. M.
Rimini, 21 agosto 2007