Rimini, 23 agosto 2008 – «O protagonisti o nessuno»: questa alternativa dà il titolo alla 29a edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che si apre a Rimini domani, domenica 24 agosto. E’ stato ispirato da una frase di don Luigi Giussani: «Protagonista non vuol dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni, ma avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l’eternità, unico e irripetibile». A tema è una riflessione sull’idea di persona. Essere protagonisti non significa primeggiare, riuscire nella vita, diventare superuomini, ma realizzarsi rispetto al proprio destino, senza rinunciare alle sfide che la vita pone.
«Che cosa dà un volto all’uomo?», chiede il cardinale Tarcisio Bertone nel lungo messaggio inviato agli organizzatori del Meeting in nome del Santo Padre. In un clima sociale e culturale in cui «sempre più spesso le nuove generazioni mirano a un ideale rappresentato dagli attori del cinema, dai personaggi e miti della televisione e dello spettacolo, dagli atleti, dai giocatori di calcio, eccetera», «il vero interrogativo che si nasconde sotto la parola protagonismo è: in che cosa consiste la felicità? Che cosa può veramente condurre l’uomo a conseguirla?».
Questi interrogativi attraversano i grandi ambiti in cui l’uomo di oggi incontra le maggiori provocazioni e di cui a Rimini si avrà eco. La pace: mentre crescono le tensioni internazionali, il Meeting rilancia l’appello per l’amicizia tra i popoli. Lo sviluppo economico e sociale: ministri, economisti, imprenditori, banchieri si confronteranno per capire come il metodo della sussidiarietà nella passione per il bene comune può contribuire a superare la crisi. La scienza e la vita: l’eugenetica e i problemi climatici del riscaldamento globale impongono di chiedersi se gli strumenti che hanno migliorato la vita e la salute dell’uomo gli si rivoltano contro come boomerang.
Nelle numerose esperienze che saranno presentate al Meeting, è presente il soggetto di una rivoluzione sociale. Uomini e donne la cui grandezza sta nella coscienza che, come afferma il messaggio della Santa Sede, «l’uomo è fatto per il compimento eterno della sua esistenza»: essi dimostrano che il cristianesimo è il fattore più forte del rinnovamento della vita personale, economica e sociale.
Questo è il filo rosso che si dipana attraverso i 150 incontri e tavole rotonde, i 333 relatori, le 12 mostre, i 24 eventi di spettacolo, gli appuntamenti sportivi e soprattutto grazie al lavoro dei 3.174 volontari giunti anche da Paesi come Ucraina, Kazakhstan, Giordania, Messico, Honduras, Brasile.