COMUNICARE CON IL LINGUAGGIO UNIVERSALE DELLA DANZA

Press Meeting

Bambini, giovani studenti, adulti e anche qualche nonno si sono improvvisati ballerini allo stage di danza libanese guidato da Alissar Caracalla, figlia di Abdel-Halim e coreografa del Caracalla Dance Theatre, e altri nove ragazzi della compagnia teatrale, che si è tenuto ieri sera alle 22.00 nell’area piscine ovest Edison. Un esperimento che ha messo alla prova gambe e bacini non abituati a compiere mosse snodate a tempo di musica. Un momento di amicizia che ha spinto anche i più ingessati seduti ai tavolini del bar a battere mani e piedi fino a inscenare veri e propri balli sul posto.
Lo spettacolo si è aperto con due danze accompagnate da trascinanti musiche tradizionali del Libano, proposte sul palco dai dieci ballerini. Sin da subito i ragazzi hanno cercato di coinvolgere i presenti, invitandoli a immergersi nel ritmo incalzante di tamburelli, sistri e dalle figure snodate dei danzatori.
“Noi comunichiamo innanzitutto con il linguaggio universale della danza”, ha detto in inglese Allissar Caracalla, scendendo dal palco e trasformando l’area in una vera e propria pista da ballo. Per vincere la timidezza i ragazzi hanno preso l’iniziativa lanciando un ballo a coppie uomini e donne, che ha coinvolto non solo i fanatici delle balere romagnole, ma anche signori e signore abituati a passare le proprie serate a leggere romanzi. Lo stage è proseguito con i balli di gruppo, “uomini contro donne” e passi di danza solitari. In chiusura, con la platea ormai conquistata, una signora di mezza età si è lanciata sul palco fra gli applausi del pubblico, desiderosa di mostrare ai maestri la perfezione dei passi appena imparati.
Dopo il successo dello spettacolo The Villager’s Opera dello scorso 19 agosto, Allissar Caracalla ha salutato commossa il popolo del Meeting, invitando tutti a visitare il Libano. “Ringrazio il Meeting per questa possibilità e per questi giorni meravigliosi – ha affermato – vi invito tutti a vedere con i vostri occhi la nostra meravigliosa terra, il Libano”.

(S.C.)
Rimini, 21 agosto 2012

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