“Cinema e altri mondi”

Press Meeting

Rimini, domenica 19 agosto – “Quella che fino a 30 anni fa era fantascienza ora è scienza. Ma ciò fa sorgere domande molto profonde: qual è il nostro posto nell’universo, quale il nostro destino cosmico”, ha sottolineato Anna Miotello, ricercatrice presso l’ESO (Osservatorio Europeo Australe) di Garching (Germania), introducendo alle 19 all’Arena Exoplanets B3, l’affascinante carrellata di spezzoni dai film del genere della fantascienza dalle origini dell’arte cinematografica ad oggi.
“Uno dei risultati delle esplorazioni deli ultimi anni – ha aggiunto – è stata la scoperta che attorno ad ogni stella che riusciamo a guardare in modo adeguato troviamo un pianeta. Come illustra qui al Meeting la mostra “Exoplanets”. La fantascienza è diventata specchio del desiderio di continuare ad esplorare e conoscere, grazie al cinema che è l’amplificatore di ogni desiderio dell’umano”.
È intervenuto Beppe Musicco, giornalista, critico cinematografico e presidente di “Sentieri del Cine-ma”. “Il progetto vuole diffondere una cultura cinematografica che assume sempre le vesti di un’arte popolare. La fantascienza riesce a portarci dove non siamo ancora stati. Una serie come “Star Trek”, ad esempio, mostra come negli anni ‘60 si diffondesse questo desiderio di avventura, di allargare la conoscenza, di andare oltre l’umano”.
È quindi iniziata la visione sullo schermo di immagini come quelle di ‘Viaggio sulla luna” di Georges Melies (1902) e dell’omonimo film di Fritz Lang del 1929. Con questa pellicola prese il via un approc-cio meno parodistico e una tensione più drammatica e ricca di spunti scientifici sorprendentemente anticipatori dei decenni a venire. Negli anni ‘50 anni, quelli della guerra fredda e di uno strisciante conflitto tecnologico e militare, ha ancora aggiunto il relatore, incominciarono ad affacciarsi film co-me “La guerra dei mondi”, “Il pianeta proibito”, L’invasione degli ultracorpi”, con domande sul con-tatto con altre civiltà lontane e con gli alieni: possibili invasori, amici o nemici?
Ancora a proposito di “Star Trek”, ha ricordato Musicco, anche il celebre augurio di lunga vita e pro-sperità del Doctor Spock, ha un’origine religiosa. Fu infatti suggerito a Leonard Nimoy, l’attore che interpretava il ruolo, dal ricordo di quando bambino, in una sinagoga di Boston, rimase colpito dal canto di una preghiera ebraica, la Shekhina, che i fedeli accompagnavano con quello che sarebbe diventato il ‘saluto vulcaniano’.
Ancora immagini sullo schermo, come quelle grandiose di “2001 Odissea nello spazio”, ovvero l’idea che la vita possa venire da altri pianeti e fare parte di un disegno molto più grande. E, quasi natural-mente, di “Solaris” di Tarkovskij, con le sue importanti riflessioni sulle profondità dell’’umano, la co-scienza e l’uso della ragione. Un viaggio verso altri mondi che è prima di tutto un viaggio dentro sé stessi. Anche “L’uomo che accade sulla terra”, con David Bowie, offre spunti per una riflessione sul destino e il rapporto con il pianeta soggetto a un inarrestabile disgregazione. E i film di Spielberg, che, a giudizio di Musicco, sono veramente quelli un Omero moderno, come “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, dove il contatto con gli alieni avviene musicalmente con lo scambio di toni e luci, ed “ET”, storia d’incontro, d’innocenza e accoglienza affidata ai bambini, sentimenti che gli adulti non hanno più. Nel bellissimo “Contact” di Robert Zemeckis si introduce direttamente la domanda sull’esistenza di Dio , sul rapporto dell’umanità col creato e con chi ne è stato il creatore.

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