Rimini, martedì 21 agosto 2018 – Vi siete mai chiesti qual è il film più trash sulla vita extraterrestre? E quello con il budget più basso? Dopo un interessante incontro dal titolo “Cinema e Nuovi Mondi”, presso lo Spazio Exoplanets, al Meeting per l’amicizia tra i popoli a Rimini, abbiamo chiesto a Beppe Mussicco, critico cinematografico e Presidente e fondatore dell’associazione “Sentieri del cinema”, di elencarci una serie di film fantascientici che si aggiudicano dieci particolarissimi premi.
1) Il più divertente
Galaxy Quest, Dean Parisot, USA 1999, durata 102 minuti
È una parodia del colosso televisivo Star Trek e di tutto quello che orbita intorno a questa serie tv, compreso il suo fandom. I protagonisti sono gli attori di una famosissima serie tv fantascientifica, Galaxy Quest, andata in onda tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Diciotto anni dopo la fine della serie, gli attori, rimasti degli idoli per i loro tanti e affezionati fans, vivono all’ombra dei loro personaggi, partecipando a convention di nerd e a inaugurazioni di centri commerciali. Ad un certo punto, l’ex cast viene ingaggiato da un popolo extraterrestre, i Therminiani, che ha utilizzato, credendoli veri, i metodi di difesa attuati nella sci-fi. Mentre loro pensano che si tratti semplicemente un nuovo contratto come attori, i Therminiani credono di avere a che fare con veri eroi dello spazio. Così, le vecchie stars della TV si ritrovano a lottare realmente contro un terribilmente concreto super-cattivo alieno.
2) Il più esteticamente bello
Avatar, James Cameron, USA e Regno Unito 2009, durata 161 minuti (170 minuti edizione speciale, 178 minuti extended cut). Siamo nel 2154. La RDA, potente compagnia multiplanetaria terrestre, è alla ricerca di giacimenti di unobtanium, materiale capace di comportarsi da superconduttore a tem-peratura ambiente, su Pandora, luna del gigante gassoso Polifemo, che orbita attorno alla stella Alfa Centauri. Pandora è una luna abitata da umanoidi, i Na’vi, ma la sua atmosfera è tossica per i terre-stri che, per visitarla, devono o indossare appositi caschi o presentarsi sotto forma di avatar. Gli ava-tar sono degli ibridi tra umani e alieni, che vengono controllati dall’umano di cui hanno il dna. Tra co-loro che possiedono un avatar c’è l’ex marine Jake Sully, costretto a muoversi su una sedia a rotelle, che partecipa alla missione per sostituire il defunto fratello, scienziato incaricato di esplorare Pandora tramite avatar. I Na’vi, però, non accettano di buon grado la colonizzazione. Tra loro c’è Neyri, guerriera e figlia del capo tribù, che porta una svolta romantica e sconvolgente nella missione di Jake.
3) Il più trash
Flash Gordon, Mike Hodges, USA e Gran Bretagna 1980, durata 111 minuti. Ispirato all’omonimo fu-metto, Flash Gordon narra la storia dell’omonimo protagonista, giocatore dei New York Jets, il cui aereo privato viene colpito da un meteorite lanciato dal cattivissimo imperatore galattico Ming che, per pura noia, decide di annientare la Terra. Flash e Dale, la giornalista che era con lui sull’aereo, si ritrovano coinvolti dal Dottor Zarkov, ex consulente Nasa, nella ricerca della causa della pioggia di meteoriti che colpisce la terra. Zarkov li trascina con l’inganno in un viaggio spaziale. I tre finiscono alla corte di Ming, che si vuole il cervello di Zarkov e si innamora di Dale. Flash, invece, si invaghisce della figlia dell’imperatore, Aura. La vicenda evolve in una serie di battaglie stellari e intrighi di dimensioni cosmiche.
4) Il più inquietante
La cosa, John Carpenter, USA, durata 109 minuti. Ispirato dal romanzo di Campbell “La cosa da un altro mondo” (1938) , è ambientato nella base scientifica americana U.S. Outpost, situata in Antartide, dove un gruppo di ricercatori è alle prese con un parassita extraterrestre mutaforme, in grado di assumere le sembianze di ogni essere gli si pari davanti, rimasto a lungo tempo ibernato. Arrivando alla base, a bordo di un Husky, la creatura infetta ben presto un ricercatore, prendendone il posto e innescando una spirale crescente di sfiducia reciproca e vera e propria paranoia tra i ricercatori.
5) Il più rivoluzionario
2001 Odissea nello Spazio, Stanley Kubrick , USA e Gran Bretagna 1968, durata 149 minuti (169 minu-ti première cut). Parlare di trama per 2001 è sbagliato, perché riduttivo e inadeguato. Questo vale per tutti i film, ma per un capolavoro sui generis come questo più che mai. In ogni caso, faremo un piccolo sforzo. La prima parte del film, L’alba dell’uomo, è ambientata ai tempi dei primati, quattro milioni di anni fa. Un gruppo di ominidi è attratto da un monolite nero che appare sulla Terra. In se-guito a questa comparsa, alcuni dei nostri antenati comprendono la potenza di una pietra come arma e la utilizzano contro gli altri per difendere il proprio territorio. Nella seconda parte, TMA-1, ambientata nel ’99, cioè nel futuro, il dottor Floyd deve compiere una missione top secret sulla Luna. Qui è stato ritrovato il monolite della prima parte, che lancia un segnale verso Giove. Mesi dopo, l’astronave Discovery parte verso il gigante gassoso. A bordo del veicolo spaziale ci sono Frank e David, due astronauti, e il super-computer HAL 9000, che è a tutti gli effetti un terzo compagno di viaggio: HAL parla con gli astronauti, oltre a far funzionare l’astronave. Ad un certo punto, HAL, ritenuto infallibile, commette un errore: segnala un guasto che si rivela inesistente. Questo evento cambia le sorti dell’intero equipaggio.
6) Il più costoso
Avatar, James Cameron, USA e Regno Unito 2009, durata 161 minuti (170 minuti edizione speciale, 178 minuti extended cut)
7) Il più economico
Plan nine for outer space, Edward Wood , USA 1959, durata 79 minuti. Edward Wood è famoso per essere “il peggior regista di tutti i tempi”. I suoi film sono realizzati con il materiale di scarto degli studios hollywoodiani. Possiamo ammirare, infatti, meravigliosi dischi volanti realizzati in cartone, che fluttuano grazie a ben visibili fili di nylon. Questa peculiare opera narra la storia di Bela Lugosi, un vecchio signore che, poco dopo aver seppellito la sua defunta moglie, Vampira, muore. Ma niente paura! L’anziana coppia viene fatta resuscitare dal soldato spaziale Eros e dalla sua compagna Tanna. I due alieni resuscitano i morti con l’obiettivo di impedire ai terrestri di costruire la “Solobonite”, la bomba in grado di distruggere l’universo.
8) Il più sopravvalutato
Tutti i sequel di Alien. Per quanto il primo Alien sia un gran film, non si può dire lo stesso dei sequel, che non rendono giustizia al primo
9) Il più sottovalutato
Terrore nello spazio, Mario Bava, Italia, Spagna, 1965, 90 minuti. Tra i migliori film di fantascienza ita-liani, in pochi sanno che questo capolavoro ha ispirato Alien di Ridley Scott e che il suo regista è uno dei paladini di Quentin Tarantino. Protagonisti della pellicola sono gli equipaggi di due navi spaziali gemelle, la Argos e la Galliot, che durante un viaggio sono attirati da un SOS sul pianeta Aura. Durante la discesa però, i membri degli equipaggi entrano in uno stato ipnotico che li porta ad uccidersi vicendevolmente. Sulla Galliot nessuno sopravvive a questa strage, sulla Argos il capitano Markary riesce a rinsavire e a far rinsavire altri suoi colleghi. Durante il film si scopre che tutto ciò è dovuto agli abitanti del pianeta, gli Auran, i quali hanno bisogno di corpi morti da abitare, che già avevano attirato altre forme di vita con l’inganno e che ora vorrebbero impadronirsi delle due astronavi per partire alla ricerca di pianeti popolosi. Una lotta all’ultimo sangue comincerà tra le due forme di vita, e alla fine…
10) Il più scientificamente accurato
The Martian, Ridley Scott, USA e Gran Bretagna, 2015, 141 minuti. Facile vincere questo premio quando la produzione si avvale di esperti della NASA per la costruzione del film. Durante una tempesta di sabbia, l’equipaggio della missione NASA Ares 3 è costretto ad abbandonare la base e ripartire per tornare sulla Terra; ma uno degli astronauti, Mark Watney, viene colpito da alcuni detriti e, dato per morto, viene lasciato sul pianeta dal resto dell’equipaggio. Al suo risveglio, Mark si accorge di essere rimasto solo, con poche risorse e senza avere modo di contattare la Terra per comunicare che è sopravvissuto. Senza scoraggiarsi, però, Watney dimostra grande inventiva e genio, escogitando sia un metodo per coltivare patate, sia riuscendo a mettersi in contatto con la terra. Tutto ciò pur sapendo che nel breve periodo non vi è alcuna prospettiva realistica per una missione di salvataggio e che la prospettiva più rosea sia quella di aspettare per quattro anni la prossima missione sul pianeta.