“Solo se abbiamo vissuto qualcosa possiamo raccontarlo”. È questo il messaggio che il regista Krzysztof Zanussi, presidente di giuria della IV edizione del Meeting Film Festival, ha voluto lanciare alla tavola rotonda con gli altri giurati e i vincitori del concorso. “L’arte, anche quella più insignificante, – ha aggiunto – è sempre una confessione profonda, un ritrovare se stessi, altrimenti possiamo solo imitare qualcosa e non resterà nulla di noi e del nostro lavoro”.
L’incontro, moderato da uno dei giudici della kermesse, Andrea Piersanti, è iniziato con la proiezione di un filmato del regista andato in onda sulla televisione polacca. È la storia di una ragazza che, appena laureata, decide di ritirarsi in un monastero di clausura. Il padre ateo cercherà di fermarla in ogni modo.
Le immagini sono servite a Zanussi per introdurre il suo discorso sull’importanza del vissuto in ogni forma artistica. Elemento che è stato scelto come criterio per selezionare i cortometraggi che hanno partecipato al concorso del Meeting. Questo metodo di valutazione è ciò che distingue questa competizione da tante altre presenti al mondo, come ha fatto notare anche il vincitore dell’edizione 2011, Francesco Filippi: “Del Festival mi ha colpito l’attenzione per i contenuti. Molti altri eventi simili, invece, alla storia prediligono la ricerca formale ed estetica”. Sensazione che ha avuto anche il terzo arrivato, Robert Hackett, che ha “voluto mostrare la vecchiaia e i diversi modi di vedere il mondo attraverso due persone, una più positiva e l’altra più egoista. Ho poi voluto far vedere come un individuo possa cambiare anche a ottant’anni, – ha aggiunto il regista – come gli uomini abbiano sempre la possibilità di scegliere chi essere”.
La tavola rotonda dedicata al cinema è stato lo spunto per parlare di un prodotto particolare, nato grazie agli incontri che hanno presenziato alle scorse edizioni del Festival. Si tratta del film “Il cantico di Maddalena” di Mauro Campiotti che verrà proiettato in anteprima al Meeting questa sera alle 21.45 in Sala Neri. La pellicola racconta la storia della fondatrice delle suore di San Francisco chiamate adoratrici perpetue.
La chiacchierata si è conclusa con le parole del regista Zanussi secondo cui il Meeting Film Festival è “in linea con Giovanni Paolo II, che aveva grande fiducia nei giovani e nel futuro e credeva che il cristianesimo non fosse ancora morto”.