La Cina: questo mondo sconosciuto, ma che si avvicina all’Europa come un’enorme meteora. È una realtà, di cui si conosce molto, ma si ignora l’aspetto più importante: il suo popolo. “Missione Cina. Viaggio nell’Impero tra mercato e repressione”, di Bernardo Cervellera, è una testimonianza di chi, come l’autore ha conosciuto direttamente il Paese degli imperatori, dandone notizie quasi esclusive.
“Scrivere un libro sulla Cina è come racchiudere il mare in un buco”, ha commentato l’autore. C’è un’amarezza del popolo cinese che non si conosce, ma esiste: è quella della gente costretta a svolgere due lavori per sopravvivere, in un Paese in cui gli imperatori (che appartengono al mito) sono sostituiti dalla nuova classe politica, che conosce solo il valore del denaro. Questo è il nuovo Impero, i cui prodotti invadono l’Occidente, che ignora la situazione di miseria e schiavitù in cui vive la popolazione.
“Se chiedessimo ai cinesi se c’è un uomo che vuole la vita e vivere giorni felici, risponderebbero che sì, l’hanno sperata ma non trovata”. Ma c’è una buona parte della popolazione che si ribella e nutre una speranza di rinascita: e la sua speranza si chiama Chiesa. Il Cristianesimo diventa l’unica possibilità per dare dignità all’individuo. La libertà religiosa genera libertà d’associazione: una libertà che, seppure formalmente riconosciuta dalla Cina con la firma del protocollo ONU, in realtà non è mai diventata effettiva. Il Governo cinese guarda con terrore questa realtà, e perseguita alla stessa maniera la Chiesa ufficiale e quella segreta, nascosta.
“L’Occidente – ha concluso l’autore – guarda alla Cina solo come un grande mercato, senza capire che invece la Cina è un popolo che cresce”.
G.C.
Rimini, 26 agosto 2003