Chi governerà le scuole? Dirigere scuole tra autonomia e regionalizzazione

Press Meeting

L’Incontro organizzato in collaborazione con DiSAL ha visto la presenza di un pubblico numeroso che ha richiesto l’allestimento di una ulteriore sala per le persone impossibilitate a seguire l’incontro.
Erano presenti come relatori Roberto Pellegatta, DiSAL; Paolo Benesperi, Assessore Istruzione e formazione, politiche del Lavoro, Concertazione Regione Toscana; Bruno Bordignon, CNOS; Antonio Petrolio, ANP. Grazia Sestini, sottosegretario al Ministero del Lavoro, porta gli auguri di un proficuo lavoro dell’incontro.
Pellegatta chiede ai presenti un minuto di silenzio per ricordare Marino Bassi, direttore Vicario della Direzione Generale Formazione Istruzione e Lavoro e recentemente nominato consulente del Ministro alla Pubblica Istruzione per il secondo canale, recentemente scomparso. Il ricordo va ad un amico che ha contribuito nello specifico del suo lavoro allo sviluppo del nostro Paese attraverso solidarietà, dialogo e centralità della persona.
Di.S.A.L. è una associazione di dirigenti di scuole statali e non statali di ogni ordine e grado che ha carattere di autonomia professionale e si propone di sostenere un esercizio della professione radicato nella funzione culturale ed educativa della scuola. Come interlocutore del MIUR, ha presentato proposte sulla dirigenza scolastica, sulle riforme degli ordinamenti sul sistema nazionale della valutazione e sulla riforma degli organi collegiali. Viene convocata per audizioni dalle commissioni parlamentari e collabora con le altre associazioni professionali ed i sindacati scuole; sta sostenendo la richiesta di un riconoscimento istituzionale di tutte le associazioni professionali.
Benesperi ringrazia per l’iniziativa, che permette un dialogo non ideologico e l’inizio di un lavoro costruttivo per il miglioramento del sistema scolastico italiano. Comunica che il governo del sistema scolastico è regolato dal titolo V della Costituzione che stabilisce le competenze dello Stato e delle Regioni, salva l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche.
La Regione Toscana sta provvedendo a predisporre una legge, in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale (su ricorso della Regione Emilia Romagna) che ha riconosciuto il diritto regionale ad assegnare gli insegnanti alle scuole e ha già introdotto un modello di riferimento del sistema scolastico integrato con il mondo del lavoro e dell’istruzione.
L’assessore termina auspicando un processo continuo di riforma, un ampliamento e una valorizzazione dell’autonomia del sistema scolastico in un ottica di sussidiarietà orizzontale e verticale e l’integrazione dei vari soggetti in un sistema integrato.
Petrolini illustra il processo di decentralizzazione del sistema dell’istruzione in applicazione del dettato costituzionale, che riconosce autonomia alle famiglie in merito all’educazione dei figli. Tale processo riconosce il valore della libertà del singolo e delle associazioni liberamente costituite come bene per la società in un ottica di sussidiarietà educativa. Chi ha una responsabilità educativa nell’ottica dell’autonomia deve rispondere delle scelte che opera agli utenti: quindi le scuole per poter rispondere del proprio operato devono potersi scegliere gli insegnanti e i direttori.
Bordignon propone che venga compiuto uno studio sul modello di scuola di Stato, dal punto di vista culturale, che ne evidenzi l’inadeguatezza rispetto alla funzione educativa, il cui principio ispiratore è la libertà di educazione. In un’ottica di piena autonomia del sistema scolastico le scuole vanno riconosciute come enti pubblici a sé stanti e non come organi dello Stato, perché questo sarebbe in contraddizione con la funzione educativa della scuola stessa: modello da seguire in questo senso potrebbe essere quello inglese. Nell’ambito di un sistema di liberalizzazione del mercato educativo, dovrebbero essere premiate le scuole che svolgono un servizio adeguato alle famiglie mediante un sistema di valutazione di tutte le scuole accreditate. Vanno inoltre stanziati i finanziamenti previsti per le scuole paritarie, perché la scuola assolve ad una funzione pubblica e deve usufruire di finanziamenti pubblici indipendentemente dalla sua forma giuridica.
Pellegatta ringrazia per il contributo dato dai singoli relatori, che verranno ripresi nel convegno organizzato dalla Di.S.A.L., dall’11 al 13 novembre, per permettere un confronto su esperienze o soluzioni ai problemi della propria scuola nell’ottica di una scuola intesa come comunità di educazione e di cultura.

G.V.
Rimini, 24 agosto 2004