CHESTERTON AL MEETING: LA BALLATA DEL RE E DELLE CERTEZZE

Press Meeting

Può un re-guerriero opporsi vittoriosamente all’invasione barbarica venuta per distruggere civiltà e certezze? Può l’uomo costruire sulle speranze, invece che attendere fatalmente l’abbattersi di drammi e distruzioni sulla propria quotidianità? Su questi interrogativi uno dei maggiori scrittori del Novecento, l’inglese Gilbert Keith Chesterton, ha costruito una delle sue opere più importanti e meno conosciute, La ballata del cavallo bianco, poema sviluppato sulla vittoria riportata da re Alfred sui danesi del re Guthrun, sbarcati sulla costa britannica nella seconda metà del IX secolo.
Basandosi su notizie storiche e di leggenda popolare, lo scrittore inglese ha creato uno sviluppo poetico basato sullo scontro tra civiltà e barbarie, tra certezze e distruzioni, temi che riprendono alla perfezione sia il titolo scelto per il Meeting 2011, “E l’esistenza diventa una immensa certezza”, sia il nostro momento storico inquieto, tra sconquassi finanziari e mancanza di chiare identità culturali da cui ripartire. A cento anni dalla sua stesura – la Ballata è stata scritta nel 1911 e la Seton Hall dell’Università di Oxford gli ha dedicato all’inizio di luglio un convegno di studi internazionali, a riprova della sua fama all’interno della cultura anglosassone – l’opera viene portata sul palcoscenico del Meeting con l’adattamento di Annalisa Teggi, la più importante studiosa italiana di Chesterton, e con le interpretazioni di Massimo Popolizio e di Eleanor Shanley.
Il primo, Popolizio, è tra i più stimati attori italiani, con all’attivo le interpretazioni in Romanzo Criminale, Il divo e Mio fratello è figlio unico, oltre a una lunga presenza nei teatri con Shakespeare, Goldoni e Ibsen. La Shanley, dal canto suo, è una delle cantanti irlandesi più importanti degli ultimi decenni: già voce dei De Dannan, considerata per l’unicità espressiva delle sue interpretazioni celtiche e folk. Come sottolineato dalla Teggi, “L’intero poema è un canto che ridisegna il significato della parola ‘speranza’, allontanandola dal regno delle illusioni e radicandola nella libera partecipazione creativa che l’uomo possiede fin dall’alba dei tempi”.
L’allestimento della Ballata, a cura di Otello Cenci (lunedì 22 alle 21.45 in Arena D3 con ingresso a pagamento), vedrà l’interpretazione di Popolizio e la voce della Shanley accompagnata dalle musiche di Marco Poeta (tra i maggiori chitarristi italiani), assemblarsi in una messa in scena multimediale che permetterà al pubblico di vivere i momenti cruenti della battaglia di White Horse Hill, momento clou della vicenda del re santo e guerriero che dopo aver sconfitto i danesi è passato alla storia con l’epiteto di Alfredo il Grande.

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