CATTOLICI E POLITICA: IL DOCUMENTO DEL CARDINAL RATZINGER

Press Meeting

L’incontro si è aperto con la solidarietà dell’onorevole Mario Mauro, deputato al Parlamento Europeo, e di tutto il popolo del Meeting a Mons. Tarcisio Bertone per le ingiuste accuse rivolte da un quotidiano alla Chiesa di Genova per presunti aiuti a criminali nazisti nel dopoguerra.
Alla preparazione del documento in oggetto – che si intitola “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno dei cattolici nella vita politica” – ha attivamente partecipato mons. Bertone, che ha notato come nel documento si prenda atto della diaspora dei cattolici in politica, ma “la libertà politica non è né può essere fondata sull’idea relativista che tutte le concezioni sul bene dell’uomo hanno la stessa verità e lo stesso valore.” E ancora: “Il cristiano è ugualmente chiamato a dissentire da una concezione di pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire di principi etici che per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono negoziabili”. La Chiesa dunque – ha proseguito il presule – chiede l’accettazione della legge morale naturale: ovvia quindi la contrarietà ad aborto ed eutanasia e ovvia la tutela della famiglia.
Ha poi preso la parola Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, per dire come la nota del cardinal Ratzinger sia coraggiosa in quanto elogia la democrazia, ma nel contempo la mette in guardia dal rischio di ridursi a una serie di schemi procedurali sganciati dai valori fondamentali. Il relativismo sembra tollerante ma in realtà, ha proseguito D’Agostino, si rivela essere una giustificazione della supremazia del più forte. La democrazia prima di essere calcolo dei voti invita i votanti a dare le ragioni delle proprie scelte: in questo senso i cristiani in politica operano per difendere valori universali.
L’onorevole Mauro è poi passato dal ruolo di moderatore a quello di politico, sostituendo in pratica l’on. Bottiglione, assente per problemi familiari, e portando la propria esperienza. C’è una logica, perversa rispetto a un giudizio di verità, che fa equivalere dialogo e compromesso. “Dialogare significa che tutti devono fare un passo avanti verso la verità: è una responsabilità che possiamo prenderci se siamo partecipi di cosa la verità sia”. Ma per il parlamentare i giudizi che vengono dal documento in oggetto non solo non coartano la libertà, ma la rendono possibile. Mauro ha voluto far notare anche un secondo aspetto che emerge dalla nota vaticana: natura, potere e servizio sono legati; infatti non può esistere servizio sganciato dall’attività del potere.
In una seconda tornata di interventi tutti i relatori, con diversi accenti, hanno concordato sul fatto che l’attuale bozza di Costituzione dell’Unione Europea è una struttura senz’anima se non riconosce il contributo concreto dato alla sua cultura dal cristianesimo.

G.A.C.
Rimini, 27 agosto 2003