Rimini, 22 agosto 2015 – “La spending review? Procede come da programma, nonostante alcuni aggiustamenti in corso d’opera e qualche imprevisto. La Cina? Di un’economia che quest’anno crescerà del 6,8% l’anno tutto si può dire meno che sia in crisi. Il salvataggio della Grecia è un importante segnale di voler tenere unita l’eurozona”. La conferenza stampa di Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, non ha lasciato fuori nessuna delle questioni economico-finanziarie di maggiore attualità. A partire dai temuti tagli alla spesa sanitaria. Sull’argomento, Cottarelli ha respinto gli allarmismi. “Negli ultimi 20-30 anni – ha spiegato – la spesa sanitaria italiana è aumentata meno che in Inghilterra, Francia e Stati Uniti. La nostra sanità incide per lo 0,8% del Pil, possiamo parlare di un sistema virtuoso, che ci avvicina alla Germania”. Cottarelli prevede che la spending review, in campo sanitario, permetterà di risparmiare altri cinque miliardi di euro, senza contare le economie che verranno dagli acquisti centralizzati di beni e servizi. Il direttore del Fmi non ha escluso che parte dei risparmi potrà essere reinvestita per migliorare la qualità della sanità stessa.
Sulla Cina, Cottarelli non ha mostrato particolari preoccupazioni. L’economia di Pechino marcia a ritmi sostenuti; il 6,8% invece che il 7 preventivato è un rallentamento fisiologico dovuto ad un’economia in continua crescita che ha un Pil annuo intorno ai 4,3 trilioni di yuan. Il direttore del Fmi pronostica un rallentamento nella crescita ma ritiene “prematuro parlare di crisi della Cina”.
Quanto al debito della Grecia, Cottarelli è convinto che un accordo verrà trovato e non teme si corrano rischi di contagio come nel 2012, nonostante, per il momento, il Fmi non consideri sostenibile il debito stesso. “L’Europa – ha detto – ha rinviato la discussione sull’argomento di tre mesi per vedere che cosa nel frattempo farà la Grecia e a quel punto il Fondo deciderà se ci sono le condizioni per un intervento in favore di Atene. Un’uscita di questo Paese dall’area dell’euro sarebbe comunque un evento traumatico”.
Tornando alla revisione della spesa nel nostro paese, Cottarelli ha detto che la stima dei 12 miliardi di risparmio è stata intaccata dalla “Buona scuola” e dai sussidi per la disoccupazione che hanno abbassato le previsioni ad 8. La maggiore spesa dovuta alla sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni è un esborso una tantum e non si ripercuoterà negli anni successivi. Bisognerà poi aspettare i decreti attuativi del governo per le aziende partecipate e i risparmi derivanti dalla riforma della pubblica amministrazione con la mobilità dei dipendenti pubblici. Cottarelli infine ha auspicato una diminuzione del costo del lavoro, proponendo la conferma, per il 2016, degli sgravi fiscali concessi alle imprese quest’anno.
(D.B.)