Che cos’è l’uomo, che cosa lo rende irriducibile a qualsiasi potere, a qualsiasi ideologia, a qualsiasi circostanza. Questo è il tema della XXXI edizione che si aprirà a Rimini domani fino a sabato 28 agosto. “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore” è il titolo del Meeting 2010; testimonianze, esperienze, uomini e donne da tutto il mondo per documentare quale sia la vera natura di ogni uomo.
In una cultura che tende a cancellare “l’umanità dell’uomo”, il “mancamento e voto” espresso da Leopardi nello Zibaldone, il rischio è quello che si affermi una concezione puramente materialistica della vita. La provocazione contenuta nel titolo afferma invece il contrario. La natura dell’uomo è innanzitutto il suo cuore che si esprime come desiderio di cose grandi. E’ questa tensione il tratto inconfondibile dell’umano, la scintilla di ogni azione, dal lavoro alla famiglia, dalla ricerca scientifica alla politica, dall’arte all’affronto dei bisogni quotidiani.
Il Meeting si apre con l’augurio di Benedetto XVI di “testimoniare nel nostro tempo che le “grandi cose” a cui anela il cuore umano si trovano in Dio”. “Ogni uomo – recita il messaggio a firma del Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, inviando ai partecipanti del Meeting il saluto e la benedizione apostolica del Santo Padre – intuisce che proprio nella realizzazione dei desideri più profondi del suo cuore può trovare la possibilità di realizzarsi, di compiersi, di diventare veramente se stesso.”.
Il Santo Padre ricorda anche il quinto anniversario della morte di don Giussani; proprio al fondatore al Meeting è dedicato un omaggio attraverso le sue parole, le immagini della sua vita e un breve video che documentano la sua struggente passione per la vita: “io non voglio vivere inutilmente: è la mia ossessione”.
Un primo approfondimento sul tema sarà l’incontro con Stefano Alberto, Docente di Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano.
Ad aprire il Meeting sarà il presidente d’Irlanda Mary McAleese; e da qui inizia un percorso attraverso gli appuntamenti con il primate d’Ungheria Erdö e il metropolita Filaret, con il patriarca di Venezia Scola, con la tavola rotonda con il ministro Frattini e rappresentati di paesi quali Senegal, Pakistan, Turchia, Nigeria, la presenza del presidente della Commissione Europea Barroso e la chiusura con il filosofo francese Hadjadj.
E inoltre un programma ricco come ogni anno: 135 incontri, 8 mostre, 19 spettacoli e 346 personaggi. Nel corso della settimana arriveranno a Rimini ospiti come i giuristi Weiler e Kretzmer, scienziati come Edward Nelson, uomini di chiesa e altre religioni come il vescovo di Ratisbona Muller, l’arcivescovo di Dublino e primate di Irlanda Martin, il cardinale Tauran, l’imam della moschea di Bordeaux Oubrou, l’ambasciatore americano presso la Santa Sede Miguel Diaz e il rappresentante dell’amministrazione americana DuBois, l’amministratore delegato di Fiat Marchionne, uomini di spettacolo come Stefano Pesce e Giancarlo Gianni. Di economia, della crisi, delle sue cause e di una nuova concezione del lavoro dell’uomo, a questo è dedicata anche una mostra, si discuterà con: Corrado Passera, Emma Marcegaglia, Cesare Geronzi, Raffaele Bonanni, Paolo Scaroni e il ministro dell’economia Tremonti. E infine di una politica legata ai temi, a partire dal desiderio dell’uomo con, tra gli altri, i ministri Sacconi, Alfano, Maroni e personaggi quali Giuliano Amato, Luciano Violante ed Enrico Letta.
La sfida per tutti, per i visitatori, gli ospiti e gli oltre 3000 volontari, 20 i paesi del mondo presenti, è una: difendere l’umano, riaffermare le sue aspirazioni più profonde, il suo desiderio di infinito, simboleggiato dal Caligola di Camus, spettacolo inaugurale di quest’anno, per scoprire se il destino dell’uomo sia quello di Caligola, un desiderio che rimane insoddisfatto e impazzisce oppure la possibilità che esista nella vita, nel lavoro, nella famiglia e in tutto ciò che la compone qualcosa che risponda a questo desiderio.