Ai confini della realtà

Press Meeting

Piero Benvenuti, astrofisico all’Università di Padova e Alessandro Rivali, poeta, oggi al Meeting, in Sala Tiglio A6 , alle ore 19.00 si confrontano sul tema “Leggere la storia, leggere le stelle”. Davide Rondoni modera l’incontro.
“Si intende mettere a confronto percorsi di ricerca diversi, ma alla luce della domanda di papa Francesco. Che cosa cercate?”. Rondoni introduce così le motivazioni dell’incontro. Lascia quindi la parola a Benvenuti, direttore del Cisas (Centro Interdipartimentale di Studi e Attività Spaziali) dell’università di Padova e consigliere d’amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Benvenuti apre la riflessione con un excursus storico sul rapporto che l’uomo ha da sempre con il cielo. Sottolinea nello stesso tempo i concetti di confine e di limite che hanno definito il firmamento come un “oltre”. Il docente individua un passo avanti nell’invenzione del cannocchiale che, amplificandone l’occhio, porta l’uomo a vedere che quell’oltre non è poi così diverso da ciò che lo circonda. “L’ultimo confine infranto – aggiunge Benvenuti – è la scoperta che l’universo non è un vuoto, ma è una profonda unità tra materia ed energia, che ne modella plasticamente la forma”.
Allora, quale frontiera indagare oggi? La risposta viene proprio dalla sensibilità poetica dell’uomo. Benvenuti ritrova nella sua esperienza il rapporto con Andrea Zanzotto, suo professore di lettere negli anni Cinquanta. Leggendo la poesia “Fiume all’alba”, ne fa emergere il concetto di scomposizione della realtà. E di qui viene la risposta attesa. “La nuova frontiera consiste nel chiedersi se anche lo spazio e il tempo sono realtà spezzettabili o digitalizzabili. Spesso mi trovo a rispondere a chi mi domanda il perché di questo interesse. La mia risposta è semplice: anche un giglio del campo nasce e cresce senza che apparentemente cambi nulla. Ma se io non avessi mai visto un giglio non saprei riconoscere questa meraviglia. Abbiamo bisogno di meravigliarci della capacità di comprendere. Abbiamo bisogno di poeti”.
Rivali, autore della raccolta poetica La caduta di Bisanzio, racconta come ha scoperto la sua passione per la storia e la poesia, due fattori inscindibili nel suo approccio con la realtà. I racconti paterni sulla storia della sua famiglia, attraversati da figure appassionate e coraggiose (un bisnonno esule mazziniano, un nonno anticonformista che ha vissuto momenti drammatici della guerra di Spagna) lo hanno portato ad appassionarsi alla storia e a scorgere nelle foto di famiglia salvate dalla nonna lo stupore della contemplazione, della “veglia interna”. Questo il percorso che lo ha portato alla scoperta della poesia. E così il poeta legge due sue composizioni inedite sul tema della bellezza infranta e con una poesia di Raymond Carver risponde indirettamente alla domanda del moderatore:
E hai ottenuto quello che volevi da questa vita,
nonostante tutto?
Sì. E cos’è che volevi?
Potermi dire amato,
sentirmi amato sulla terra.

“La meraviglia accade ed è l’esatto contrario della previsione del sentimento”, è la conclusione di Rondoni. Si chiude così il primo dei tre incontri sulla poesia in programma al Meeting 2014.
(G.L.)

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