A servizio esclusivo della nazione: l’onore del lavoro nella pubblica amministrazione

Press Meeting

Salvatore Taormina, coordinatore del Dipartimento Pubblica Amministrazione della Fondazione per la Sussidiarietà e dirigente regionale, ha coordinato, alle 15.00, in Hall Sud Sala Neri, l’incontro su “A servizio esclusivo della nazione: l’onore del lavoro nella pubblica amministrazione”, al quale hanno partecipato: Vito Cozzoli, professore di diritto pubblico, già capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico; Antonio La Spina, docente di sociologia del diritto e analisi e valutazione delle politiche pubbliche all‘Università Luiss Guido Carli di Roma, e Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione. Taormina ha chiesto ai suoi ospiti cosa sia rimasto «oggi del capitale che ci hanno lasciato i padri costituenti con gli articoli 98 e 54 della Costituzione, nei quali ricorrono parole come “nazione”, “disciplina” ed “onore”».

Cozzoli si è chiesto «perché un giovane in Italia oggi dovrebbe scegliere di lavorare per la P.A.», di fronte alla complessità della legislazione, alla modestia della retribuzione ed alla sempre più diffusa pratica dello spoil system. Il relatore ha ricordato la sua esperienza, che lo vede orgoglioso di servire da 26 anni lo Stato e che lo ha convinto, tre anni orsono, a ricoprire l’ufficio di capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico. Cozzoli ha valorizzato il principio di sussidiarietà come elemento utile al miglioramento della qualità dell’amministrazione e ha portato come esempio l’esperienza di monsignor Andrea Celli che, a Roma, con la sua scuola di formazione sociale e politica, coinvolge 80 universitari. Del resto, ha osservato, l’insegnamento sociale della chiesa «pone un dovere di coerente sintesi tra modo di vivere e fede».

Secondo La Spina, «essere al servizio della nazione non significa essere al servizio dell’utente particolare, i cui interessi possono anche confliggere con quelli generali». Anche per il sociologo della Luiss, la formazione assume un ruolo fondamentale per avere soggetti preparati tecnicamente a svolgere al meglio i loro compiti. «Negli Stati Uniti», ha detto, «esiste un’associazione, l’American Society for Public Administration, che si occupa di implementare gli studi sulla pubblica amministrazione e che suggerisce ai pubblici funzionari di esercitare la loro integrità con coraggio, competenza ed ottimismo e di impegnarsi per l’eccellenza». Selezionare soggetti con adeguate motivazioni riveste, secondo il relatore, un ruolo fondamentale, «perché sviluppare questo tipo di motivazioni dopo l’entrata in servizio è ben più difficile»; tuttavia La Spina ha riconosciuto la difficoltà della selezione preventiva in concorsi con migliaia di partecipanti.

Balsamo ha esordito citando un padre costituente, Piero Calamandrei, secondo il quale «la Costituzione è un ideale ed un impegno da portare a compimento»: quindi anche i concetti di fedeltà, nazione ed onore devono essere calati nella realtà globalizzata attuale che, come ha detto san Giovanni Paolo II, «necessita di un codice etico comune». Il relatore ha quindi osservato che l’art. 3 della Costituzione, che riconosce a tutti i cittadini pari dignità sociale, obbliga la P.A. a prendere sul serio ogni loro esigenza, «perché la persona è un fine e non un mezzo e perché, come ha detto papa Francesco, la lotta alla corruzione è una promozione dei diritti umani». Secondo Balsamo l’attenzione in materia di P. A. va spostata «dai pezzi di carta perfetti ma inutili ad una comunità professionale ed educativa, con una attuazione del principio di sussidiarietà, attraverso un rapporto tra le reazioni giudiziarie e le altre forme di reazione sociale al crimine». Il magistrato ha ipotizzato un «modello alternativo alla pena, che colga la dimensione sistemica dei fenomeni criminali e non applichi il principio di responsabilità individuale come una semplice ricerca di capro espiatorio». Quanto alla prevenzione, occorre superare lo schema fondato sulla restrizione della libertà personale e «incidere sugli interessi che sono la matrice della devianza criminale». Balsamo ha citato l’esperienza degli Stati Uniti in materia di responsabilità degli enti, che prevede attenuazioni od esclusione della pena a fronte di collaborazione nell’individuazione di fenomeni delittuosi e nella eliminazione delle loro conseguenze.

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