98. Conferenza stampa: Andreotti, Tremonti

Press Meeting

Europa, Russia e federalismo. Questi i temi al centro della conferenza stampa odierna delle 18, nel corso della quale il senatore Giulio Andreotti e il ministro dell’Economia e delle finanze Giulio Tremonti hanno presentato l’incontro “I 60 anni di Costituzione e le sfide del futuro”.

Interrogato da un giornalista sulla diffusione della ‘Robin Hood Tax’ in altri paesi europei, Tremonti ha spiegato che “nella nostra azione di governo, abbiamo stabilito un sistema impositivo leggermente incrementale. Non mi aspettavo gli applausi della sinistra per la nostra manovra, ma nemmeno la difesa di banche e petrolieri. Obama nelle sue convention per le elezioni presidenziali americane sta dicendo le stesse cose che diciamo e abbiamo fatto noi. Vediamo se la sinistra italiana muoverà le stesse critiche cha fatto a noi anche a Obama”.

In merito al dibattito di questi giorni sul tema del federalismo, sollecitato da una domanda, Andreotti ha specificato che “nel nostro paese ci sono diversità territoriali di cui si deve tenere conto. Ma la capacità di creare sistema – ha aggiunto il senatore – consiste nell’individuazione dei valori comuni che interessano tutte le realtà locali”. Dal canto suo Tremonti ha tenuto a precisare che “nel testo iniziale della Costituzione la cifra regionalista è più alta di quella nazionalista. Sessant’anni dopo la nascita del nostro testo costituzionale, gli stati nazionali risultano troppo piccoli rispetto a certi fenomeni internazionali. L’Europa nasce per questo. Mentre gli stessi stati risultano troppo grandi per affrontare molti problemi delle realtà locali”. “L’idea delle regioni – ha sottolineato il ministro – è una risposta a questa doppia dinamica, non per ridurre, ma per concentrare sull’essenziale la funzione dello stato centrale. Ora il federalismo è da attuare anche nella sua componente fiscale. Tutti ci guadagneranno, anzi ci perderà solo chi rimarrà legato alla vecchia politica”.

Passando a parlare dell’attuale e drammatica situazione internazionale, Andreotti ha enfatizzato l’attuale mancanza di punti di riferimento nella scena mondiale. “Se dal bipolarismo si deve passare a questo tipo di diversificazione – ha precisato – si rischia una spinta all’ingovernabilità di alcuni settori”. Sullo stesso argomento, Tremonti ha distinto la posizione della Russia durante la guerra fredda rispetto all’attuale. “Se infatti l’Unione sovietica si poneva come potenza ideologica, oltre che industriale, oggi la Russia rimane solo una grande potenza senza più quel potere ideologico e pervasivo che aveva trovato tanti sostenitori anche in Europa occidentale”. “L’Europa – ha concluso il ministro – deve smettere di fare da architetto del mercato e sull’energia occorre che si muova verso l’attuazione del trattato Euratom rimasto ancora fermo”.

(G.B.)
Rimini, 27 agosto 2008