Una carrellata nella canzone d’autore italiana ed americana, con performance e partecipazione live di vari artisti nella gremita sala multimediale A4. Ormai il Meeting conosce questo tipo di appuntamenti che si giocano tra pagina scritta e musica live: è il critico musicale Walter Gatti presenta i suoi ultimi due volumi, all’interno della collana “Educare con la musica” di Itacalibri.
Dopo Help! Il grido del rock (2008), è quindi la volta di Cosa sarà (2009) e del recentissimo Amazing Grace, itinerario nei grandi generi popolari e tradizionali: dallo spiritual al gospel, dal blues al soul, passando per il rhythm’n’blues, fino al folk e alla popular music.
L’incontro è partito dalla visione del video ‘Nonostante i lampioni’ del giovane cantautore torinese Deian, che si collega al Meeting del cuore e della luna. «Parola nuova non c’è/ Una frase nuova non c’è/ Per dire ancora una volta che/ La luna è così bella/ Nonostante sti cazzo di lampioni…»., alzando lo sguardo verso il cielo di Torino, dicono i versi della canzone.
La musica, aggiunge Gatti, è una sfida ad accogliere altri amici, quando si sente di diventare come compagni di strada dell’autore. Ed ecco allora che la performance diventa un incontro tra vecchi amici. Il primo è Stefano Rizza che interpreta due brani epocali come “La casa in riva al mare”, di Lucio Dalla, ovvero la storia di uno sguardo da cui rinascere, e “La compagnia” di Lucio Battisti. È quindi il turno di Marina e Guja Valmaggi con Angelo Casali, ovvero gli Zafra, che hanno riproposto “Grazie alla vita” di Violeta Parra, e di Leandro Barsotti con una struggente ballata di Serge Gainsbourg, poeta “maledetto” della canzone francese: “Il bigliettaio del metrò”, e l’omaggio alla ricerca spirituale di “Cronaca divina” di Giovanni Lindo Ferretti.
Alla bella voce di Raffaella Zago che ha emozionato il pubblico con “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, è seguita quella di Alfredo Minucci, accompagnato dalla chitarra di Maurizio Cercone con “Maria”, una preghiera che l’autore rivolge alla Madonna parlando con se stesso. Per affidarsi a qualcuno di più grande. E ancora, con “Si o’ munno fusse cussì”. “Per dire – sottolinea – che vorrei che tutti potessero incontrare quello che ho incontrato io, la carezza che ho ricevuto io”.
Ospite d’eccezione dell’incontro con un mini set live acustico, uno dei pochi veri cantautori rock italiani, Massimo Priviero, con i brani da “La strada del davai”, storie in musica della ritirata di Russia. Rock elettrico e “squarci di una memoria di cui siamo figli”, sottolinea Priviero. “Se uno è convinto di quello in cui crede lo porta avanti indipendentemente da quello che dice la critica. Nei cori degli alpini è la condivisione spirituale la cosa che conta”. Come in “Nessuna resa mai”, ha espresso il senso di non volersi mai arrendere. “Il mondo del rock’n’roll in Italia non capisce perché io parli del mio percorso di cristiano. Qualcuno mi ha chiesto perché venivo al Meeting. “Per il bisogno che ho di dare una risposta al mio, al loro bisogno di cristianesimo”. Toccante esecuzione finale, “Amazing Grace” con le voci di Raffaella Zago e Massimo Priviero.
(M.T.)
Rimini, 25 agosto 2010