85. Un caffè con… un operatore del turismo

Press Meeting

Continua la serie degli incontri promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà. Oggi si è avuta la possibilità di conoscere un operatore del turismo: Graziano Debellini, presidente della Tivigest, padovano. Francesco Liuzzi, docente della scuola di impresa della Fondazione per la Sussidiarietà, interloquiva con l’imprenditore provocandolo con numerose domande.
Debellini racconta l’origine della sua attività imprenditoriale: “È nato tutto da un’amicizia che ha messo radici in università; all’inizio non c’erano capitali, c’era solo una grande umanità”. Poi la creatività di un gruppo di amici sostenuta da un grande incontro: “Abbiamo avuto un grande imprenditore, don Giussani, che abbiamo seguito su un invito imprevedibile: poter rispondere al bisogno delle famiglie del movimento di Comunione e liberazione che andavano in vacanza”. L’azienda è cresciuta al di là di ogni aspettativa. “Andando dietro all’incontro fatto, vedevano la ricchezza racchiusa in un’unità: questo ha permesso di diventare un’azienda”.
Ricorda la tragedia avvenuta il cinque gennaio del 1998, a Padova, quando avvenne lo scoppio della catasta di legno, durante un tradizionale ritrovo di famiglie organizzato in occasione dell’Epifania, che provocò decine di feriti e due morti: “È stata una testimonianza di unità, la prova che se qualcuno non era legato a qualcosa di più grande, tutto sarebbe finito in balia del vento”. C’è questo qualcosa di più grande prima dell’aspetto aziendale della Tivigest. “Alla luce della ricchezza ricevuta dalla storia incontrata ci siamo potuti confrontare col mondo”. Quali sono gli strumenti necessari per lo sviluppo dell’azienda? Anzitutto “la capacità di corresponsabilità e quindi l’accoglienza nei quadri dirigenziali anche di giovani desiderosi di impegnarsi”, poi “la totale dedizione al cliente, che per noi significa servire non il gruppo ma la persona che è in vacanza e l’interesse alla formazione del personale dell’azienda”.
Liuzzi termina ponendo l’accento sul fatto che “la prima mossa dell’azione di Debellini non è fare ma lasciarsi stupire”. È stato l’incontro con un uomo che facendo l’imprenditore sta scoprendo che cosa permette che non tutto finisca “in balia del vento”.

(L.A.)
Rimini, 27 agosto 2008