“Voglio esprimere la mia sincera gratitudine ai relatori seduti a questo tavolo: il loro è stato un discorso sui contenuti. L’Expo così come ci è stato indicato non è un ‘supermercato’, ma l’Expo dei popoli e tra i popoli, qualcosa da costruire insieme”.
Queste parole conclusive del moderatore Alberto Piatti, segretario generale dell’Avsi, descrivono il tenore dell’incontro sul tema: “Nutrire il pianeta: verso l’Expo 2015”, svoltosi in sala Neri.
Il cardinale Bernard Agré, arcivescovo emerito di Abidjan (Costa d’Avorio), ha affrontato il tema della sicurezza alimentare nel mondo, in vista di Expo 2015. “Occorre non darsi per vinti – ha esordito Agré – e mettere in gioco tutte le risorse per vincere la minaccia della fame intorno a noi e nel mondo”.
Il suo intervento ha seguito questo percorso: la terra è in grado di nutrire ragionevolmente tutti i suoi abitanti, è necessaria a questo scopo un’organizzazione razionale e solidale; dev’essere affrontato molto seriamente il problema dei concimi biologici: un’opzione necessaria per l’agricoltura.
Andrea Prato, assessore all’Agricoltura e alla riforma agro-pastorale della Sardegna, dopo aver rilevato i danni di una globalizzazione distorta, ha sottolineato la necessità di “aprire la finestra del federalismo culturale. Io credo – ha proseguito – che la parola ‘tipicità’, la riscoperta delle vocazioni e della storia dei diversi territori, debba essere la nostra stella polare”.
L’assessore Prato ha indicato anche la necessità di riscoprire i piccoli centri abitati, di investire sui paesi delle zone interne ed ha concluso segnalando la grave crisi della pastorizia sarda.
Dopo aver sottolineato la necessità di “non perdere un euro dei soldi versati dai cittadini italiani all’Europa”, il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan ha cercato di identificare alcune cause della fame nel mondo. In questo contesto, ha anche segnalato un grave problema: “Non si trasferiscono innovazioni tecnologiche nel campo dell’agricoltura; non si mettono a disposizione dell’uomo e del mondo la ricerca e l’innovazione”.
Il ministro ha polemizzato con un persistente “oscurantismo” nel campo dei prodotti agricoli ottenuti con modificazione genetica, quindi ha sottolineato la necessità di “una rivoluzione agricola di stampo mondiale”. In questa direzione, è necessario evitare l’assistenzialismo e il protezionismo, aumentare ovunque la produzione, finanziare migliaia di scuole agrarie nel terzo mondo, lavorare per un’agricoltura sostenibile. Galan ha concluso l’intervento con questa battuta: “Ogni mattina mi alzo chiedendomi: cosa posso fare oggi di utile? Per tanti, invece, la prima domanda è: che cosa ha dichiarato oggi Bocchino?”.
In Sala Neri era presente anche l’ambasciatrice della Repubblica di Haiti in Italia Geri Benoit ed è stato anche proiettato un video su alcune iniziative del Comune di Milano in favore del paese caraibico. Letizia Moratti, sindaco di Milano, ha iniziato il suo intervento riprendendo le parole di una ragazza haitiana proposte dal filmato (“È bene, è bello aiutare gli altri”) insieme al titolo del Meeting. “Credo che se ascolteremo il nostro cuore e metteremo in campo la responsabilità personale, il mondo potrà cambiare”.
Il sindaco ha proseguito affermando che “questa Expo non è un progetto di infrastrutture e capannoni, ma di ricerca di un percorso alla identità di Milano e dell’Italia. Soprattutto pensiamo all’Expo come contributo ad affrontare, magari con piccoli ma concreti progetti, le grandi criticità del millennio”.
Come eredità dell’appuntamento non si pensa quindi a simboli, come la torre Eiffel, piuttosto a “un Centro per lo sviluppo sostenibile per aiutare i paesi in via di sviluppo e ad estendere ad altri paesi la Borsa telematica agroalimentare”. Letizia Moratti ha quindi concluso: “Ma forse se sapremo sviluppare uno o due progetti di solidarietà, magari una goccia nel mare, ma una goccia benefica, questa sarà l’eredità più importante dell’Expo”.
(V.C.)
Rimini, 25 agosto 2010