Ha scritto Riccardo Muti: “Forse Mozart non sarebbe stato lo stesso se non avesse conosciuto l’opera napoletana”. In effetti enorme è stata l’influenza che Napoli ha esercitato sul compositore austriaco, sia dal punto di vista squisitamente tecnico-compositivo che dal punto di vista personale. Il giovanissimo Amadeus Mozart raggiunse infatti Napoli nel maggio del 1770 e vi rimase 43 giorni in compagnia dei genitori, al culmine di quel suo famoso viaggio in Italia rimasto indelebilmente impresso nel suo “percorso educativo”. Mozart ha soli 14 anni, la fama della sua genialità lo sta già rendendo famoso in tutta Europa e l’incontro con Napoli – caotica, superstiziosa, mendicante, ma anche feconda, ipercreativa, vivace, policroma… – è destinato a lasciare traccia se è vero che “Amedeo de Mozartini” – come si firma ironicamente Mozart nelle sue missive da Napoli – scriverà in differenti occasioni: “Ho un’indiscrivibile brama di scrivere ancora una volta un’opera e quando avrò scritto l’opera per Napoli mi si cercherà ovunque…. Con un opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania”.
MOZART E PULCINELLA, uno degli eventi di spettacolo del Meeting di Rimini (giovedì 28 agosto) celebra artisticamente questa profonda e feconda liaison tra Amadeus e i partenopei con uno spettacolo inedito capace di portare in scena tarantelle e sonate mozartiane, ingredienti della commedia dell’arte – maschera compresa – e melodie di Giovanni Paisiello, serenate e burattini.
La produzione di MOZART E PULCINELLA al Meeting – una produzione Elsinor su idea di Napolincanto e la regia di Franco Palmieri – vede Gianni Aversano – tra i più celebri ed amati “cantastorie” napoletani della sua generazione – nei panni di Pulecenella,cantante, guitto, attore e commediante, volto e voce di un trait d’union che collega il fine Settecento con la contemporaneità della canzone napoletana. In scena con lui anche Andrea Carotenuto, Paolo Sasso e Domenico de Luca.
(W.G.)
Rimini, 26 agosto 2008
