70. Invito alla lettura

Press Meeting

Due testi molto diversi tra loro ma di estremo interesse ed attualità sono stati presentati alle ore 19 al Caffè Letterario Eni nel padiglione D5.

Del delicato tema dell’aborto e della pillola RU 486 tratta il volume di Assuntina Morresi, docente di Chimica fisica all’Università degli studi di Perugia ed Eugenia Roccella, sottosegretario di Stato al ministero della Salute dal titolo “La favola dell’aborto facile. Miti e realtà della pillola RU 486”.

“Sono grato alle autrici per la loro battaglia finalizzata ad evitare che l’aborto diventi un atto medico e che la vita sia considerata una cosa banale” ha affermato Giancarlo Cesana, docente di igiene all’Università degli Studi di Milano Bicocca. “La RU 486 vuole rendere banale anche l’aborto – ha proseguito Cesana – secondo una concezione per cui la vita non è più sacra, un figlio non è più un dono ma un diritto se lo si vuole o una seccatura se non lo si aspetta”.

“Il libro è di quattro anni fa – ha spiegato la Morresi – ma esce ora in una forma aggiornata in cui emerge anche quanto abbiamo fatto in questi anni”. Lo scopo fondamentale del libro è “descrivere quello che stava succedendo rispetto all’utilizzo di questa pillola. Grazie ad una richiesta fatta per conto del Ministero della Salute la Exelgyn (azienda farmaceutica produttrice della RU 486) ci ha consegnato un dossier in cui emergeva che 29 donne sono morte a causa del suo utilizzo”.

Secondo Morresi “l’aspetto chiave della nostra azione è stato rendere questa indagine una battaglia politica e quindi pubblica, creando un dibattito a livello culturale e sui giornali. Se questi temi non diventano battaglie politiche e pubbliche rischiano sempre di passare sotto silenzio”.

Parlando del libro, nel quale si tratta il tema dell’aborto in un’ottica generale, della RU 486 e delle morti avvenute a causa del suo utilizzo Roccella ha sottolineato che “ogni morte riguarda la storia di una donna, della sua famiglia, del suo dolore. Uno dei maggiori problemi è l’utilizzo della pillola a casa e non in ospedale, con il rischio che i molti effetti collaterali portino anche alla morte”.

Il messaggio chiave del sottosegretario, da cui è derivata poi la sua azione di governo, è che “l’aborto non è un fatto individuale, riguarda tutti, riguarda una concezione dell’uomo, della maternità e della vita. La RU 486, oltre ai rischi di tipo sanitario, aumenta la solitudine delle donne che la utilizzano”. Un ultimo cenno alle azioni mese in atto dal governo: “Il Consiglio Superiore di Sanità per tre volte ha specificato che la pillola può essere usata solo in accordo con la legge 194, cioè solo nelle strutture pubbliche. Alcune Regioni, permettendo l’utilizzo in regime di Day Hospital, aprono la strada all’utilizzo della pillola a domicilio: non permetteremo che la pillola diventi un modo per scavalcare la legge 194”.

Il tema del fisco è invece oggetto del secondo volume presentato, dal titolo “Le ragioni del fisco. Etica e giustizia nella tassazione”. Luca Antonini, vice presidente della Fondazione per la Sussidiarietà ha rivolto alcune domande a Franco Gallo, giudice della Corte Costituzionale ed autore del libro.

Gallo ha svolto un approfondito excursus storico sul tema dei tributi e dell’imposizione fiscale affermando che “oggi si tende a considerare il tributo come un fenomeno negativo, come un’espropriazione. In realtà il tributo è un mezzo neutrale, ciò che spesso non funziona è la spesa pubblica a causa di una cattiva ed inefficiente amministrazione pubblica”.

Il magistrato ha ricordato che “nella Costituzione il tributo è concepito come concorso alle pubbliche spese. Anche secondo la tradizione cattolica bisogna gestire meglio la spesa pubblica. Il problema non è il tributo in quanto tale, che invece ha la funzione di bilanciare i diritti sociali e i diritti di proprietà”.

Interrogato su possibili ipotesi di cambiamento della politica fiscale italiana, Gallo ha affermato che “in Italia c’è chi vuole salvaguardare la progressività delle imposte e che invece vuole ridurre le tasse limitando l’intervento dello Stato nelle politiche sociali. In realtà al momento l’Italia non è pronta per una riduzione cospicua dell’aliquota fiscale”. Ciò che si potrebbe fare è invece “lo spostamento della tassazione dall’individuo alla famiglia”.

Ultima battuta sul federalismo fiscale: “Il processo è irreversibile e il federalismo fiscale non può essere rimandato, la speranza è che sia fatto nel miglior modo possibile”.

(M.C.)
Rimini, 24 agosto 2010