Affollatissima la conferenza stampa delle ore 16.30, con la presenza di numerose testate giornalistiche e televisive che hanno rivolto varie domande ai protagonisti. Il più “gettonato” è stato il Ceo di Banca Intesa Corrado Passera.
Ha aperto la conferenza Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, il quale ha sottolineato che il Meeting di questo anno dedica ampio spazio alla ripresa economica: “Tale ripresa sarà possibile solo tramite una svolta antropologica che rimetta al centro l’uomo e il suo desiderio – è la sua analisi – perché solo un desiderio non ridotto cambia anche l’economia”. “Occorre ripensare a come fare impresa – ha proseguito Vittadini – perché questo Paese continua a comunque a stare in piedi, perché la gente costruisce ogni giorno dal basso”.
A Corrado Passera è stato chiesto cosa ne pensa di un eventuale aumento del prelievo fiscale sulle attività finanziarie e se è vero che il sistema bancario ha perso 13 miliardi a causa della crisi. Per Ceo di Banca Intesa il tema delle rendite finanziarie dev’essere inserito nel ripensamento del sistema fiscale in quanto alcune tassazioni sono troppo basse, come quelle sulle rendite finanziarie, mentre altre sono troppo alte come quelle sul lavoro e sulle imprese. Per quel che riguarda le perdite dovute alla crisi, Intesa SanPaolo “ha avuto crediti stralciati per 3,1 miliardi che sono un ammontare cospicuo, che pur diminuendo graverà ancora nei prossimi anni”.
“È da 10 anni che parlo del mio contributo al sistema Paese non come politico ma in qualità di amministratore di una delle principali istituzioni finanziarie italiane – ha continuato Passera – Non faccio politica in senso partitico, ma nessuno si deve tirare indietro di fronte a questi problemi: la democrazia è partecipare ed esprimere il proprio parere”.
Rispondendo a una domanda sull’eventualità di elezioni, Passera ritiene che il dibattito in vista delle potenziali elezioni politiche dovrebbe vertere su proposte serie. Sulle oscillazioni di Borsa, invece, il suo parere è che si tratti di operazioni speculative, che si superano solo con la ripresa economica. Proseguendo la sua esposizione il manager ha ricordato che il governo attuale ha fatto una politica che ha sostenuto l’economia italiana nel tempo della crisi, tenendo i conti in ordine, prendendo provvedimenti a favore delle banche e riformando le pensioni. “Occorre però fare di più per la ripresa economica trovando risorse per gli investimenti nei settori strategici, come l’istruzione la giustizia e le opere pubbliche”. “In questi anni – è la conclusione – i processi decisionali sono peggiorati e questa lentezza danneggia la crescita nei vari settori”.
A Raffaele Bonanni è stata rivolta un’altra serie di domande, la prima riguardante le eventuali elezioni anticipate: “Gli italiani sono inquieti e si aspettano altro” è la risposta netta del numero uno della Cisl. “Contrasti fra leader e forze politiche ci sono sempre stati ma non si deve superare il confine del buon senso, perché in questa situazione di crisi la gente si indignerebbe con la politica”. Amaro il paragone con l’estero, “dove spesso nei momenti di difficoltà nazionale si ritrova l’unità”.
Sulla vicenda di Pomigliano il leader sindacale polemizza con la Fiat di Marchionne che rincorre la Fiom-Cgil, la quale peraltro ha perso il referendum fra i lavoratori e non ha accettato il risultato della maggioranza, “continuando una lotta fallimentare, che è costata ai lavoratori ore di sciopero”. La Fiat comunque “fa male ad non ottemperare alla decisione del giudice di reintegrare i tre lavoratori licenziati, in attesa della decisione di appello”. Questo contrasto secondo Bonanni fa perdere solo tempo ai lavoratori e all’azienda che hanno l’interesse che il piano di investimento di 20 miliardi sul progetto Fabbrica Italia vada in porto.
(A.B., A.S.)
Rimini, 22 agosto 2010