60. La crisi è un’opportunità

Press Meeting

All’incontro “Un caffè… con un banchiere”, Fiordi punta sul rilancio dell’economia italiana

“Come la crisi può essere un’opportunità? Prima ancora: io, la mia famiglia, la mia impresa, cosa dobbiamo cambiare per uscire da questa crisi?”. Tentando di rispondere a questa domanda Miro Fiordi, amministratore delegato del Credito Valtellinese, indica la strada per uscire dall’attuale crisi finanziaria.

Il “Caffé con… un banchiere” viene presentato dal giornalista Mauro Bottarelli, che ha avuto il merito di indirizzare al relatore domande precise e mirate, permettendo anche ai non addetti ai lavori di inquadrare l’argomento.

La causa principale della crisi secondo Fiordi è la perdita del buon senso: “Per molti anni le banche non sono state gestite come imprese a lungo termine, ma con il tentativo di massimizzare i guadagni, a volte con operazioni molto rischiose a livello economico”, è la sua analisi. “Tutto questo ha portato ad un eccesso di debito non ripianabile facilmente, tanto che moltissime banche sono andate in crisi”.

Come è possibile allora gestire il momento di crisi in Italia? Com’è possibile crescere? Fiordi ha ricordato che, anche grazie alle manovre finanziarie del ministro Tremonti, l’Italia è entrata nella crisi in una posizione migliore rispetto a quella di altri paesi.

La differenza sta nel fatto che nel nostro paese le piccole e medie imprese, anziché diminuire, sono sempre aumentate. “Questo continuo tentativo di creare ricchezza – ha affermato il manager – ha permesso che il sistema economico non rimanesse schiacciato ma potesse sopravvivere”.

Allo stesso tempo la forte presenza di associazioni, amalgama della società, in primo luogo la famiglia, che in Italia è uno degli ammortizzatori sociali più robusti che esistano, sono gli elementi che permettono al banchiere di avere fiducia nella ripresa economica.

Nel finale Fiordi ha anche proposto “uno spirito” e alcune proposte per affrontare i momenti difficili dell’economia. “Innanzitutto eliminare il nichilismo e la negatività”, raccomanda. “In secondo luogo bisogna avere la stessa caparbietà con cui i nostri nonni hanno ricostruito la nazione dopo le guerre: rimboccarsi le maniche e tentare di vagliare tutte le opzioni possibili”.

Una delle proposte che Fiordi vorrebbe rivolgere al ministro Tremonti è sbloccare la macchina pubblica per liberare nuovi fondi da investire. Allo stesso tempo il banchiere però ha espresso il suo timore che le elezioni anticipate, mettendo il paese in una situazione di ulteriore instabilità, possano essere un vero disastro per il settore economico.

(P.M.)
Rimini, 24 agosto 2010