58. Più rapidi, più agevoli, più sostenibili: quali mezzi per la mobilità?

Press Meeting

“In passato, nella trattazione delle questioni della mobilità ha prevalso una visione segmentata, distinguendo sempre tra trasporto aereo, su ferro, su gomma… mentre questo governo ha preferito una visione unitaria, cercando di incidere secondo criteri essenziali per il miglioramento qualitativo e funzionale della rete, a partire dalla sicurezza fino al rispetto dell’ambiente”.

Così il Ministro delle infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha introdotto il suo intervento all’incontro del Meeting sul tema dei rapporti tra mobilità e sviluppo economico, al quale hanno partecipato anche Roberto Tazzioli presidente e amministratore delegato di Bombardier Transportation Italy, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture e mobilità della regione Lombardia, Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, con il coordinamento di Emanuele Forlani dell’Intergrutppo parlamentare per la Sussidiarietà.

Illustrando l’opera del suo governo, il ministro ha sottolineato “tratti di vera politica industriale dei trasporti, come negli interventi per la ristrutturazione degli aeroporti, nel finanziamento dell’acquisto di nuovi treni o nel raggiungimento di accordi sindacali con le categorie dell’autotrasporto”. Sul settore della sicurezza ha tenuto a sottolineare “la positiva collaborazione e convergenza di tutte le rappresentanze parlamentari nell’approntare il recente provvedimento legislativo di riforma del codice della strada”. Matteoli si è poi dichiarato non contrario in generale all’indirizzo – sollecitato da vari interventi – di innalzamento delle tariffe di trasporti, ma ha anche aggiunto che bisogna fare i conti con la situazione attuale del paese, riferendosi chiaramente al momento congiunturale che interessa la popolazione.

Matteoli poi riconosce che il numero di aeroporti in Italia – 106 tra nazionali e regionali – è elevato, ma non nascondendo le resistenze locali che suscita ogni proposta di soppressione, ha tenuto a rimarcare che la linea di indirizzo “non è quella di preferire autoritativamente un settore di trasporto a vantaggio di un altro, quanto piuttosto – riferendosi chiaramente al confronto tra aereo e alta velocità ferroviaria – di integrare e connettere la rete complessiva dei trasporti”.

Il ministro non ha poi negato che i costi complessivi della realizzazione di opere infrastrutturali in Italia siano più elevati che in altri paesi d’Europa, ma ha invitato a considerare anche “l’incidenza della realizzazione di opere pubbliche locali che spesso occorrono per ottenere il consenso negli ambiti territoriali investiti dalla realizzazione di grandi opere”.

In precedenza Tazzioli, in quanto rappresentante di un’azienda costruttrice di treni qual è Bombardier, aveva sottolineato che l’impiego effettivo di mezzi di ultima generazione in Italia rischia di ritardare sempre più se non saranno disponibili le risorse finanziarie necessarie al loro acquisto. Timore quest’ultimo espresso senza reticenze anche da Cattaneo, che pur sostenendo la necessità di superare la politica delle basse tariffe (“è dimostrato che ha perverse conseguenze sulla bassa qualità dei servizi di trasporto”), ha espresso massima preoccupazione di fronte alla riduzione di ben il 30% delle risorse regionali derivante dalla recente manovra finanziaria.

Mauro Moretti ha poi sollecitato una programmazione che definisca un quadro strategico proiettato al 2030, “guardando a un quadro di sostenibilità verso il quale costruire progressivamente uno sviluppo che passa attraverso lo sviluppo della mobilità”. Ha reclamato “scelte profonde di razionalizzazione secondo un sistema diversificato dei trasporti”. Il che, tradotto, significa ad esempio: meno aeroporti e più ferrovia, anziché mantenere in concorrenza ferro, gomma e aereo su stessi tratti operativi, il che comporta l’impiego di risorse cospicue per mantenere tutte le relative strutture funzionali.

Sulla necessità di curare la connessione dei servizi di trasporto con l’offerta turistica, alcune esperienze sono state portate da Arcuri di Invitalia, a dimostrazione della fondatezza del tema dell’incontro, nel senso cioè di una stretta interdipendenza tra sviluppo economico e mobilità.

(M.B.)
Rimini, 24 agosto 2010