57. Lavorare al tempo della crisi. Lavorare nella piccola impresa

Press Meeting

L’esperienza di due imprenditori che hanno raccontato le origini della propria impresa e le modalità con cui stanno concretamente rispondendo alla crisi è stata offerta al pubblico del Meeting in un incontro coordinato da Francesco Liuzzi della Fondazione per la Sussidiarietà, in cui i relatori hanno anche risposto a osservazioni e richieste di approfondimento dei presenti in sala. Ha iniziato Matteo Brambilla, titolare di un’azienda lombarda fondata dal nonno e da lui sviluppata in trent’anni fino a raggiungere la quota di quaranta dipendenti, ma che oggi subisce a causa della crisi il 50 % di calo del fatturato. “Alla drammaticità del momento e allo spauracchio della chiusura – ha spiegato Brambilla – abbiamo reagito anzitutto andando alle ragioni profonde del fare impresa, che impegnano la coscienza di un uomo. Nella ricerca di soluzioni adeguate alle difficoltà gestionali – ha proseguito – sono nate occasioni di leale confronto, divenuto poi rapporto di amicizia con altri imprenditori ugualmente preoccupati per la continuità delle proprie aziende”. Questo rapporto ha così permesso ad alcuni di evitare la chiusura creando sinergie imprenditoriali con altri del gruppo. In piena sintonia con le indicazioni dell’enciclica papale, Brambilla ha anche rimarcato come sia importante specialmente in questo momento una posizione non possessiva dell’imprenditore verso la propria azienda, da guardare non tanto come un bene “suo”, ma piuttosto “affidato alle sue mani”. Nel successivo intervento, Stefano Sala amministratore delegato di PER s.p.a. (azienda che offre servizi di intervento organico a fronte di catastrofi o danni da eventi naturali), ha ricordato che le categorie numeriche di giudizio e valutazione dell’andamento di un’azienda non possono eccedere dalla funzione di controllo e sostituirsi alle ragioni umane del fare impresa. “Certamente la crisi attuale obbliga a prendere effettive decisioni nel taglio dei costi – ha sottolineato Sala – e non c’è spazio per il buonismo”. Tuttavia ha indicato come è possibile trovare soluzioni condivise con tutta la compagine aziendale di grande significato per la solidarietà, come l’accordo per riduzioni di stipendio finalizzate al mantenimento dei posti di lavoro.
(M.B.)